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Europarlamento: l'Ue vieti software e apparecchiature da Russia e Cina

Il rapporto presentato dalla commissione contro le ingerenze straniere auspica che si mettano al bando i servizi che arrivano da Paesi definiti "ad alto rischio"

L'Ue "vieti l'uso di apparecchiature e software" di produttori di Cina e Russia. E' quanto chiesto alla Commissione europea dall'Eurocamera. Il rapporto presentato dalla commissione contro le ingerenze straniere (27 sì, un astenuto e un no) auspica che si mettano al bando in particolare TikTok, ByteDance, Huawei, ZTE, Kaspersky, NtechLab, Nuctech, che arrivano da Paesi definiti "ad alto rischio". Sui casi principali d'interferenza, gli eurodeputati sottolineano che "la promozione dell'agenda Gazprom in Germania, le attività di intelligence russe in Ungheria e la disinformazione contro comunità Lgbtiq+ in Slovacchia, Ungheria e Polonia" costituiscono i rischi maggiori. 

Legame tra interferenze straniere e rischi sicurezza per Ue  Il rapporto chiede all'Ue di "sviluppare una strategia coordinata contro l'interferenza straniera e la manipolazione delle informazioni" e di adottare "misure per combatterla, includendo lo stanziamento di finanziamenti adeguati per le attività di sviluppo delle capacita' di contrastato alla disinformazione". Stando al testo, infatti, la guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina ha chiaramente reso ancora più evidente il legame tra le interferenze straniere e i rischi per la sicurezza dell'Ue e per i Paesi del suo immediato vicinato, dei Balcani occidentali e del partenariato orientale.

La tracciabilità delle donazioni  Gli eurodeputati esortano infine la Commissione a consentire l'effettiva tracciabilità delle donazioni "per contrastare le transazioni finanziarie vietate provenienti da Paesi terzi che entrano nel sistema politico dell'Ue" e invitano gli Stati membri ad affrontare con urgenza "la questione delle donazioni dai Paesi terzi ai partiti politici nazionali".

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