Un uomo di 38 anni, Manuel Di Palo, è stato ucciso a colpi di pistola a Genova. L'omicidio è avvenuto in Via Polleri, in zona centro, al termine di una lite. Sul posto è intervenuto il personale medico del 118 che ha provato a rianimare il giovane, senza però riuscirci. L'autore della sparatoria, il portuale 43enne Filippo Giribaldi, si è rifugiato in una chiesa e ha chiesto a un sacerdote di chiamare la polizia dopo avergli confessato quanto accaduto. L'arma del delitto sarebbe stata individuata sotto un'auto parcheggiata poco distante dal luogo dell'omicidio.
"Chiama la polizia, ho ucciso un uomo" -
"Chiama la polizia, ho ucciso un uomo", sono le parole che l'autore dell'omicidio ha detto al sacrestano della Chiesa della Santissima Annunziata del Vastato subito dopo essere entrato nella basilica di corsa ed essersi seduto su alcuni gradini. Il sacrestano, Jean Pascal Colì, ha così chiamato subito le forze dell'ordine che hanno arrestato l'uomo che "indossava dei guanti da lavoro", come ha spiegato.
Zona affollata di turisti -
In Via Polleri, accanto all'Annunziata, nel cuore della Genova antica tra i palazzi dei Rolli e l'Acquario, i soccorritori hanno provato a rianimare l'uomo colpito dai proiettili della calibro 22, ma le sue condizioni sono apparse subito disperate. L'arma viene ritrovata poco distante sotto un'auto parcheggiata in piazza Bandiera e presa in carico dalla scientifica.
La dinamica -
Secondo gli inquirenti, la lite è scoppiata per motivi di natura economica e di droga, tanto che alcuni testimoni avrebbero sentito parlare di euro. L'alterco è iniziato in Salita San Bartolomeo del Carmine, poco distante da dove è avvenuto l'omicidio, con alcuni colpi di pistola sparati dall'assassino ma andati a vuoto. Quindi i due si sarebbero rincorsi fino in via Polleri, dove è stato sparato il colpo fatale a Di Palo.
Chi era Manuel Di Palo -
La vittima è un militante di Casapound che nel 2020 era stato condannato, assieme ad altre due persone, a otto mesi con la condizionale per un'aggressione con accoltellamento, avvenuta nel 2018, a un antifascista. Quest'ultimo stava affiggendo alcuni manifesti poco distante dalla sede genovese di Casapound.