25 Aprile, Lega e FI si smarcano da La Russa | Fontana: "Patrimonio nazionale"
Dopo le parole del presidente del Senato sulla Costituzione arrivano i primi distinguo per placare le polemiche. Il presidente della Camera: "La Liberazione è di tutti". Tajani andrà alle Fosse Ardeatine, Salvini festeggerà a casa
"Il 25 Aprile è patrimonio nazionale. Patrimonio di tutti". Lorenzo Fontana, chiarisce bene la sua posizione e conferma la sua presenza, da presidente della Camera, all’Altare della Patria, a fianco del capo dello Stato Sergio Mattarella, per la deposizione della corona di alloro. "Deve essere la festa di tutti - dice al Corriere della Sera - .L''antifascismo è un valore". Parole che segnano la distanza dalle dichiarazioni di Ignazio La Russa. Anche la Lega e Forza Italia si smarcano dalle posizioni del presidente del Senato e ribadiscono che la Liberazione va festeggiata da tutti.
"Tante volte - ha poi aggiunto Fontana - mi è capitato di pensare che sia un errore festeggiare la Liberazione come se fosse la festa solo di una parte, perché: alla Resistenza hanno partecipato non sol-tanto comunisti e socialisti, ma anche liberali, monarchici e — da cattolico voglio ricordarlo— tanti cattolici". "Io credo - ha detto ancora il presidente - sia un errore gravissimo il non sentirsi rappresentati da una battaglia di questo tipo. La Liberazione - ha concluso Fontana - è stata il fondamento di questo Paese come lo abbiamo oggi. E il fatto che ci siano queste divisioni indebolisce il Paese in sé".
Tajani: "Andrò alle fosse ardeatine" - Il ministro degli Esteri per garantire una certa ufficialità alle celebrazioni della Festa della liberazione ha confermato che sarà lui a rappresentare l'esecutivo recandosi in un luogo simbolo degli orrori nazifascisti, le Fosse Ardeatine. Un luogo dove il 24 marzo 1944 furono uccisi ben 335 civili e militari italiani dalle truppe di occupazione tedesche come rappresaglia per l'attentato partigiano di via Rasella.
Salvini: "Festeggerò la Liberazione del nostro Paese" - A differenza di La Russa, che visitierà il campo di concentramento di Praga, il leader della Lega ha dichiarato che celebrerà il 25 Aprile in Italia: "Starò un po’ in famiglia e lavorerò, come lavorerò il 1 maggio, come lavoriamo ovunque siamo, perché gli italiani ci pagano per farlo ma non fatemi commentare, io sono ministro delle Infrastrutture".
Zaia: "Una festa di tutti" - Le parole più chiare dal mondo della Lega sono venute dal governatore del Veneto Luca Zaia che ha apertamente riconosciuto l'importanza della celebrazione: "Siamo al 78esimo festeggiamento, non dimentichiamo mai - ha precisato - che dall'8 settembre 1943 in questo paese si è combattuta una guerra di Resistenza. Ed è fondante perché la Liberazione dal nazifascismo è una cosa per cui non hanno combattuto soltanto coloro che erano in armi. Ma ha coinvolto donne, bambini, civili".
La Russa: "Mie parole stravolte" - Il presidente del Senato, intanto, cerca di sfilarsi dal fuoco incrociato dopo le sue dichiarazioni dei giorni scorsi e puntualizza che si "riconosce nei valori della Resistenza che sono espressi in positivo nella prima parte della Costituzione". Ma contemporaneamente attacca dicendosi "allibito di fronte allo stravolgimento della verità sulle sue parole" e minaccia azioni legali.
SU TGCOM24