L'informativa del ministro

Caso Artem Uss, Nordio: "Chiesi ai giudici di farlo restare in carcere"

Il Guardasigilli: "Non è mai successo che un ministro si sia intromesso nelle decisioni della magistratura. In corso accertamenti del Viminale sui ritardi dell'allarme del braccialetto"

Nel corso dell'informativa alla Camera sul caso Artem Uss, Carlo Nordio ha dichiarato: "C'è una nota del 20 ottobre 2022 con cui il ministero della Giustizia comunicava alla Corte d'Appello la volontà di mantenimento della misura cautelare in carcere allo scopo di assicurare la consegna dell'imprenditore russo alle autorità statunitensi". Per Nordio è "un'eresia" dire che il ministero della Giustizia avesse competenze sulla concessione degli arresti domiciliari a Uss. "Non è mai accaduto che un ministro si sia intromesso nelle decisioni della magistratura", ha sottolineato.

Accertamenti Viminale su ritardi allarme braccialetto -

 Per Nordio, l'ultimo segnale registrato dal braccialetto elettronico indossato da Artem Uss è "delle 13:52, come risulta dalla relazione dei carabinieri di Milano, il giorno della sua evasione, ma l'allarme è giunto diversi minuti dopo". Il ministro ha quindi fatto sapere che "sono in corso accertamenti" su questo aspetto "da parte del Viminale".
 

"E' mio dovere agire come fanno i pm con i cittadini" -

 "E' dovere del ministero procedere con gli stessi criteri con cui i pm inviano l'informazione di garanzia ai cittadini nei cui confronti svolgono le indagini", ha detto ancora il ministro riferendosi all'avvio dell'azione disciplinare nei confronti dei giudici di Milano, sottolineando che se non fosse così non sarebbe rispettato il principio di uguaglianza.

"Uss messo ai domiciliari con 5 righe" -

 Nel corso dell'informativa, Nordio ha quindi precisato che Artem Uss "è stato messo ai domiciliari con un provvedimento di 5 righe" solo perché aveva "una moglie e una casa" a fronte del provvedimento di 4 pagine "documentatissimo" e "ampiamente motivato" con il quale la Procura della Corte di Appello di Milano si era opposta alla richiesta dei domiciliari facendo presente che Uss aveva "conti bancari in tutto il mondo e appoggi internazionali" che lo mettevano ad alto rischio di fuga. 

Nessun allarme evasione segnalato prima della fuga -

 Non è stato mai segnalato alcun allarme per presunti tentativi di evasione o manomissioni del braccialetto elettronico, nei giorni e mesi precedenti alla fuga del 22 marzo, quando Artem Uss era ai domiciliari nella sua casa di Basiglio, nel Milanese. Nessuna segnalazione a riguardo e' mai arrivata negli uffici della Procura generale o della Corte d'Appello di Milano. I chiarimenti sul punto, che arrivano dai vertici degli uffici giudiziari milanesi, seguono alcune indicazioni che erano state fornite nei giorni scorsi.  

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