Non solo scioperi per il clima: la maggior parte dei giovani si impegna a consumare meno acqua, energia e plastica monouso
Le nuove generazioni sembrano essere ben consapevoli che i propri comportamenti quotidiani possono fare la differenza. Così il 76% evita di sporcare e lasciare rifiuti, il 49% fa sempre attenzione a non sprecare acqua, il 64% contribuisce al risparmio familiare di energia elettrica. A cui vanno aggiunti coloro che, seppure con meno costanza, ci stanno provando. Stesse dinamiche per quanto riguarda il riscaldamento o l’impiego della plastica: il 90%, se non ne ha già ridotto l’uso, ha intenzione di farlo
Non solo scioperi per il clima, blocchi stradali e via dicendo: l’impegno delle nuove generazioni in difesa del Pianeta passa anche per dei piccoli, grandi, gesti quotidiani. Che, nella maggior parte dei casi, sono votati proprio alla “sostenibilità”. A segnalarlo è una ricerca del portale Skuola.net condotta in occasione della Giornata della Terra 2023 - coinvolgendo 3.000 giovani tra gli 11 e i 25 anni - proprio per capire il livello di attivismo ambientale della Generazione Zeta e di quella immediatamente successiva, la Alpha, che oggi popola le nostre scuole medie.
A lezione di civiltà dai ragazzi
Gli esempi di un approccio virtuoso non mancano. Innanzitutto quando si è fuori casa. Quasi tutti, ormai, hanno la premura di tenere i luoghi pubblici in condizioni accettabili, senza sporcare o lasciare rifiuti in giro: oltre tre su quattro (76%) lo fanno sempre, un altro 16% molto spesso. Appena l’8% se ne dimentica il più delle volte.
Acqua bene prezioso
E tra le mura domestiche si prosegue. Circa la metà (49%), infatti, si dichiara impegnato a fare sempre attenzione a non sprecare troppa acqua per lavarsi o per fare le faccende di casa. E un altro 38% afferma di farlo spesso e volentieri. Alla fine, dunque, solamente 1 su 10 non bada più di tanto a questo passaggio fondamentale.
Spegnere le luci non costa nulla
La situazione è ancora più rassicurante se si affronta il tema dell’inquinamento derivante dalla produzione di energia elettrica da fonti non rinnovabili. Perché sale ulteriormente la quota di ragazzi che adottano comportamenti saggi: quasi due su tre (64%) dicono di fare attenzione ad accendere le luci (o a spegnerle) se non sono strettamente necessarie. Inoltre, se a loro aggiungiamo un quarto abbondante (26%) che ogni tanto se ne dimentica ma che comunque tende a farlo, si ripete la dinamica precedente: solo una minoranza (10%) sottovaluta questo aspetto.
Il climatizzatore non è sempre necessario
Ci sono, poi, azioni che possono sommare più forme di inquinamento. E’ il caso dell’utilizzo eccessivo dei sistemi di riscaldamento o di raffreddamento (climatizzatori, caldaie, ecc.) che, oltre che sui consumi energetici, impattano sulla concentrazione di gas nell’atmosfera. Ma, anche qui, la Generazione Z è consapevole delle conseguenze. Così, oltre 8 ragazzi su 10 cercano di usarli solo quando servono davvero: il 54% fa sempre una valutazione prima di metterli in funzione, il 31% la fa spesso. Relegando chi invece non si cura di questo aspetto a solito ruolo di minoranza (15%).
La plastica monouso è ormai quasi bandita
Tra i nemici principali dell’ambiente c’è sicuramente anche la plastica. Si stanno conducendo grandi battaglie per eliminarla quanto più possibile dalle nostre giornate. In particolare quelle di uso comune, come piatti, bicchieri, posate, contenitori vari. E, su questo, tra le nuove generazioni si possono trovare sponde importanti. Ben 3 su 10, infatti, dicono di aver praticamente azzerato l’utilizzo di questi articoli e un altro 50% sta provando a farlo, pur riscontrando delle difficoltà date dalle abitudini passate. Ma la voglia di fare qualcosa è assai più ampia, perché c’è anche un 10% che vorrebbe unirsi alla causa anche se ancora non ci riesce. Se ce la facessero anche loro si potrebbe presto arrivare a superare quota 90%.
Limitare l'uso della carta resta complicato
Risulta, invece, ancora molto complesso eliminare un altro elemento di forte impatto negativo sull’ambiente: la carta. Da che mondo è mondo gli studenti sono avidi consumatori di quaderni, blocchi per gli appunti e così via. Ad oggi, perciò, solamente il 16% è arrivato a limitarne l’uso allo stretto indispensabile, sostituendola con le risorse digitali. Ma, ancora una volta, la consapevolezza non manca: il 37% sta provando a ridurne l’uso anche se non regolarmente, il 25% vorrebbe ma ancora non riesce. In questo caso, le responsabilità individuali vanno forse divise a metà con un sistema che continua a non puntare sulla dematerializzazione di libri, dispense, ecc.
“Se qualcuno sta sottovalutando l’impatto che le cattive abitudini individuali hanno sul nostro Pianeta, questi non sono di certo i ragazzi. Le nuove generazioni hanno ben chiare le priorità per il futuro e lo dimostrano concretamente. Una frattura con gli adulti che a volte assume contorni di contestazione importanti, ma che non si può ignorare. Perché il nostro domani va in questa direzione, e le generazioni passate, politica compresa, non hanno altra scelta che adeguarsi. Nonostante alcune resistenze. La Terra, in fin dei conti, è nelle mani dei giovani e loro sembrano esserne pienamente coscienti”, così Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net.
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