Dopo l'ipotesi di riapertura del caso della strage di Erba, per la quale secondo il pg di Milano Olindo e Rosa sono innocenti, arriva la reazione dei fratelli Pietro e Beppe Castagna, che nella strage hanno perso madre, sorella e nipotino. I due, che avevano deciso di non parlare più del caso, di fronte ai nuovi sviluppi hanno deciso di tornare a indicare quella che per loro è l'unica verità. "Speravo fosse finita ma ci risiamo, purtroppo la superficialità è meno faticosa del pensiero consapevole", scrivono sui social. E accusano: "Chi sfrutta questa debolezza di molti solo per fare audience o per crearsi carriere o visibilità, è un vigliacco".
La presa di posizione arriva via social dove i fratelli rilanciano un post del 2018. Tra i vari passaggi i due fratelli ribadiscono che "non sta a noi, né difendere la procura né gli inquirenti né il loro operato, consentiteci di difendere però la verità, che per noi è solo una. Consentiteci di essere indignati e increduli nel sentire gente che definisce i colpevoli come innocenti vittime di una giustizia sommaria e faziosa, definiti addirittura come "un gigante buono e una gracile signora". Questo gigante buono e questa gracile signora hanno ucciso brutalmente nostra madre, nostra sorella, nostro nipotino, la signora Valeria, hanno tentato di uccidere il signor Mario, spezzando pochi anni dopo la sua vita e la vita di nostro padre, facendo vivere a me e a Beppe, a Elena e Andrea Frigerio un incubo continuo".
Nel mirino anche il mondo dei media: “Purtroppo la superficialità è meno faticosa del pensiero consapevole, ed essendo quindi più facile, trova spesso terreno fertile in persone incapaci di capire che qualcuno sta vendendo delle menzogne spacciandole per verità, manipolando, omettendo, ricucendo ad arte, … perché è più facile farsi convincere che capire" si legge.