Caso Emanuela Orlandi a "Quarto Grado", il fratello Pietro e l'audio su Papa Wojtyla: "Mie parole strumentalizzate"
A "Quarto Grado" chiarisce la sua posizione dopo le polemiche per le parole su Giovanni Paolo II: "Mai accusato, ho ritenuto opportuno di riportare l'audio al promotore di giustizia"
In collegamento con "Quarto Grado" il fratello di Emanuela Orlandi, Pietro, chiarisce la sua posizione dopo le polemiche per le "parole forti" su Papa Wojtyla: "Ho parlato di questo argomento anche col promotore di giustizia Diddi, le mie parole sono state strumentalizzate per fare titoli di giornali", dice Pietro Orlandi: "Non ho mai accusato Giovanni Paolo II di pedofilia, sono arrivate palle di fango". In merito all' audio di una conversazione intercettata da un affiliato della Banda della Magliana, aggiunge: "Ho ritenuto opportuno riportare l'audio senza i famosi bip al promotore di giustizia, ho chiesto di ascoltarlo solo al fine di poter approfondire meglio".
Le frasi pronunciate nel corso del programma televisivo "Di Martedì" avevano suscitato la dura reazione dell'arcivescovo di Cracovia Stanislao Dziwisz, storico segretario di Giovanni Paolo II. Secondo il cardinale Dziwisz Pietro Orlandi "ha insinuato che Wojtyla la sera uscisse in incognito dal Vaticano con altri preti e non andasse di certo per benedire delle case".
L'11 aprile scorso, per la prima volta, Pietro Orlandi insieme all'avvocato Laura Sgrò, ha incontrato in Vaticano il promotore di giustizia Alessandro Diddi, che nei mesi scorsi ha riaperto l'inchiesta sulla scomparsa, il 22 giugno del 1983, della quindicenne figlia di un commesso della Prefettura della Casa pontificia. "Dal Vaticano registriamo positivamente la volontà di approfondire tutte le piste a partire dalla nostra memoria depositata, bisogna accantonare polemiche", commenta in collegamento a "Quarto Grado" la legale della famiglia Orlandi.
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