In Italia i cambiamenti climatici stanno "assumendo rilevanza crescente anche sul piano della sopravvivenza". Ad affermarlo è l'Istat nel rapporto sugli indicatori demografici del 2022. Nei quattro mesi con le condizioni meteo più critiche, gennaio e dicembre per il freddo, luglio e agosto per il caldo, sono concentrati 265mila decessi, quasi il 40% del totale, "dovuti soprattutto alle condizioni climatiche avverse che hanno penalizzato nella maggior parte dei casi la popolazione più anziana e fragile, composta principalmente da donne".
In questi mesi, la percentuale di morti con un'età maggiore o pari ai 70 anni è aumentata fino all'80,7% in più per gli uomini e quasi al 90% per le donne "proprio a sottolineare come questa mortalità più elevata abbia coinvolto soprattutto la popolazione più anziana", spiega il rapporto.
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"Se si esclude il 2020, contraddistinto dall'impatto pandemico, è opportuno che delle quattro annualità sin qui riconosciute come caratterizzate da livelli di mortalità superiori all'atteso ben tre (2015, 2017, 2022) siano concentrate nell'arco di soli otto anni, mentre una soltanto (2003) risalga a venti anni fa. Un segnale, apparentemente inequivocabile, di quanto i cambiamenti climatici stiano assumendo rilevanza crescente anche sul piano della sopravvivenza, nel contesto di un Paese a forte invecchiamento" conclude il testo.