Dal dicembre 2021 ad oggi è caduto il 30% della pioggia che siamo abituati a vedere. A meno di un maggio particolarmente piovoso quella che si sta avvicinando potrebbe essere la seconda estate consecutiva senza acqua, il che sarebbe un precedente unico e drammatico in particolare per il Nord Italia.
L’unico modo per cercare di affrontare l’urgenza è il razionamento idrico, che riguarderà 3.500.000 italiani. E poi certo tutte quelle iniziative virtuose che partendo dai singoli possono ampliarsi e indicare la direzione.
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Come l’azienda romana The Circle, in grado di risparmiare il 90% di acqua, grazie all’agricoltura verticale e all’unione tra l’allevamento ittico e le colture di ortaggi ed erbe aromatiche. Altro esempio è Agricola Moderna a Melzo, in provincia di Milano, dove l’agricoltura verticale è urbana ed è all’interno di una struttura di 1500 mq con acqua sterilizzata e riutilizzata e una resa al mq di dieci volte superiore rispetto ai metodi di coltivazione tradizionale.
C’è poi chi produce acqua potabile dall’aria, come SEAS, società svizzera che condensa il vapore umido ricavandone acqua distillata che viene poi filtrata e sottoposta a un trattamento per eliminare i batteri e successivamente mineralizzata.
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Un altro modello da seguire è quello di Israele, Paese semi-arido che però riesce a vantare eccedenze idriche, che infatti esporta. Il 20% del fabbisogno potabile deriva dalla desalinizzazione delle acque marine, mentre è altissima la percentuale di riutilizzo delle acque reflue, quelle considerate comunemente di rifiuto. Siamo al 90%, mentre l’Italia non supera il 5%.
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Insomma, oltre a guardare il cielo in attesa di regali che possano alleviare problemi creati dall’uomo, è doveroso quantomeno non sprecare acqua, mentre esempi virtuosi e lungimiranti contribuiranno e contribuiscono a cambiare abitudini che non sono più al passo con i tempi.