L'ultimo alimentari del paese ha chiuso qualche settimana fa per costi troppo alti e Polino, piccolo comune montano di 200 anime in provincia di Terni, rischia lo spopolamento per mancanza di servizi. Ecco allora l'idea del sindaco, Remigio Venanzi, per salvare la credenza dei suoi concittadini: "un'auto di comunità" per accompagnarli a fare la spesa nel supermercato più vicino. "E' il primo progetto pilota per paesi montani", spiega il primo cittadino a Il Messaggero. Il mezzo furgonato è arrivato nel più piccolo abitato della Valnerina grazie a fondi europei. "Questo pick up non ci è costato niente - precisa Venanzi. - E' arrivata come contributo riservato ai centri montani, dopo aver presentato un progetto alla comunità europea".
Da Polino, così, sarà più raggiungibile il vicino paese di Annone che conta ben due supermercati, nel rispetto delle linee-guida stabilite dall'Amministrazione con a capo Venanzi.
"Pensiamo di fare almeno quattro viaggi a settimana - spiega il sindaco a Il Messaggero. - I cittadini potranno usufruire gratuitamente del mezzo, tutti senza distinzione, ovviamente con una particolare attenzione per chi vive da solo". Il mezzo, equipaggiato per viaggiare anche con la neve, sarà affidato a un'associazione di volontariato, che metterà a disposizione un autista, "che non può essere un dipendente comunale".
Ma le idee di Venanzi per arginare lo spopolamento del suo paese, il più piccolo della provincia di Terni, non si fermano qua. L'obiettivo ultimo, infatti, è far riaprire quello spaccio alimentare che ha chiuso di recente perché non riusciva a sostenere più le spese e le bollette. "Anche in questo caso sarà a costo zero per il bilancio del Comune, alla luce delle sovvenzioni europee", anticipa il sindaco a Il Messaggero.
"I nuovi fondi - aggiunge - permetteranno di acquistare il locale, attrezzandolo e mettendolo a disposizione di chi ne farà richiesta. Ovviamente a determinate condizioni, in modo da avere comunque un punto di rifornimento in paese per i prodotti di prima necessità. A gestirlo potrebbe essere una coppia di profughi ucraini (sono 9 i rifiugiati ospitati a Polino dall'inizio della guerra, ndr). Ha manifestato l'intenzione di restare qui e la gestione di questo spaccio potrebbe essere un nuovo inizio per i due, l'opportunità di integrarsi meglio e sentirsi parte della nostra comunità: in questo modo sono invogliati anche a imparare bene l'italiano".