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Test di Medicina al via: due candidati su tre sfrutteranno il doppio tentativo

Ecco le principali novità delle nuove procedure di ammissione a Medicina. Ma non tutti sembrano davvero favorevoli al cambiamento

© ansa

Il nuovo test d’ingresso per i corsi di laurea di Medicina e Odontoiatria non convince tutti gli aspiranti “camici bianchi”, ma intanto la maggior parte di loro si porta a casa la possibilità del doppio tentativo. A segnalarlo è una rilevazione di Skuola.net effettuata su 650 studenti di quarto e quinto superiore che vorrebbero intraprendere la carriera medica dopo il diploma. Tra i maturandi, ad esempio, ben 2 su 3 - sempre tra coloro interessati a questi corsi di laurea - parteciperanno alle prove di selezione previste dal 13 al 22 aprile. E una quota di adesione simile (67%) si riscontra tra gli studenti del quarto anno, che però si andranno a distribuire tra le due finestre previste quest’anno; ricordiamo, infatti, che in base alla riforma ci sarà un secondo test a fine luglio.
 

Si partecipa soprattutto per "familiarizzare" con il nuovo questionario

Tuttavia, concentrandoci sugli alunni di quinto superiore, l’imminente esame di Stato non ha permesso a tutti di impostare un’adeguata preparazione: oltre la metà di loro, infatti, si presenterà alle selezioni di aprile per non gettare al vento la doppia chance offerta loro dal Ministero (47%) oppure per prendere le misure al nuovo questionario (così per il 14%). Qualcuno che ci andrà determinato già da ora, però, ci sarà. Stiamo parlando di circa 2 maturandi su 5, che negli ultimi mesi hanno dichiarato di aver privilegiato lo studio per i test d’ingresso rispetto a quello per l’imminente Maturità. Basti pensare che, tra loro, la stragrande maggioranza (80%) si sta preparando dallo scorso anno: il 19% da quattro-sei mesi, il 32% da sette-nove mesi, il 29% grossomodo da almeno dodici mesi.

Le università in prima linea per formare i futuri iscritti

Fortunatamente per questi ultimi, insieme alla riforma il Ministero dell’Università e della Ricerca ha dato un netto impulso agli atenei affinché organizzassero corsi di orientamento e preparazione. Tra coloro che si sono impegnati a dovere per l’appuntamento, ben 4 su 10 hanno così sfruttato questa opportunità. Una quota che avrebbe potuto essere ben più alta, visto che 1 su 4 ha preferito seguire altre strade, mentre 1 su 10 non sapeva che gli atenei svolgessero corsi del genere. L’alternativa su cui si è fatto più affidamento? Senza dubbio i libri specifici per i test, seguiti dai corsi di preparazione erogati da soggetti privati.

Per il momento vince ancora il vecchio test

Metodi differenti tra loro che, però, hanno condotto un’ampia fetta delle ragazze e dei ragazzi alle prese col nuovo modello di questionario, il cosiddetto TOLC-MED, verso la medesima convinzione: era meglio il vecchio test d’ingresso, quello somministrato fino allo scorso settembre. La pensa così il 40% dei diretti interessati di quinta superiore che non solo parteciperanno ma lo faranno essendosi preparati a dovere. Solamente un terzo (33%) promuove la struttura del nuovo test. Tutti gli altri (27%), invece, attendono di svolgere quello ufficiale per sbilanciarsi.

La Maturità alle porte spinge a rinunciare alla sessione di primavera

E quelli che non parteciperanno alla sessione di aprile? La maggior parte ha preso questa decisione proprio in considerazione dell’altro grande appuntamento in arrivo nei prossimi mesi: la Maturità. Tra gli “assenti”, oltre 1 su 2 ha voluto dare la priorità all’esame di Stato per poi concentrarsi sul test; tanti altri (36%) hanno invece voluto evitare soprattutto di andare a perdere tempo, prendendosi ancora qualche settimana per affinare la preparazione. Ma c’è anche chi (10%) non parteciperà banalmente perché si è “distratto” e non ha fatto in tempo a iscriversi.

Tra gli studenti di quarto la novità è stata accolta con entusiasmo

Il sondaggio di Skuola.net, come detto, ha però coinvolto anche gli alunni di quarto superiore. Perché, altra grande novità della riforma, è quella di dar loro la possibilità di provare con un anno d’anticipo a ottenere un punteggio in grado di garantirgli una matricola universitaria. Potendo dunque candidarsi sin dalla tornata di aprile per le graduatorie 2024/2025. Un’occasione che, in proporzione, stanno cogliendo in modo più convinto rispetto ai loro colleghi più grandi, visto che i numeri sono praticamente in linea con quelli dei maturandi. Tra gli studenti del penultimo anno delle superiori intervistati, interessati alla carriera medica, ben 4 su 10 dicono di voler tentare il colpaccio già in questi giorni e un altro quarto abbondante (27%) di provare a luglio, al termine dell’anno scolastico. Inoltre, il 40% (esattamente come i prossimi diplomati) ci andrà con una consistente preparazione alle spalle. Solo 1 su 4 si approccerà al test giusto per capire cosa lo attenderà più avanti.

“Siamo davanti a una svolta epocale per quel che riguarda l’accesso ai corsi di laurea a Medicina, Odontoiatria e Veterinaria: gli studenti non dovranno più giocarsi le loro carte in un'unica prova, a un mese dall’inizio dell’anno accademico, ma potranno selezionare il miglior punteggio ottenuto tra quattro possibili tentativi sparsi in un lasso di tempo ampio fino a diciotto mesi prima dell’inizio effettivo delle lezioni. Tuttavia, i dati raccolti da Skuola.net mostrano un atteggiamento ancora guardingo da parte degli studenti maturandi, sicuramente provati da anni di scuola condizionati dall’emergenza sanitaria e da un ritorno dell’esame di Stato pre-pandemia che preoccupa un po’. In questo contesto, anticipare la sessione dei test ad aprile, in pieno secondo quadrimestre, ossia quello da sempre dedicato alla preparazione per la Maturità, può forse aver contribuito a non far montare l’entusiasmo. Ma i vantaggi della nuova procedura, per i candidati, sono evidenti e questo i ragazzi di quarta superiore l’hanno capito. Anche perché, forse, sono un po’ meno sotto pressione”, così Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net.