"Forse me la scampo… Se no, ti amo!"

Runner ucciso da un orso, il racconto di un sopravvissuto a un attacco: "Riaperta una ferita" | Aveva inviato un audio alla moglie per dire addio

"Penso continuamente a quanto sono stato fortunato e a quanto sia stato a un passo dalla morte. Una morte orribile", ha aggiunto

© ansa

Il caso di Andrea Papi, il runner ucciso da un orso sul monte Pellier, in Trentino, ha scosso Antonio Rabbia, 33enne di Ausonia (Frosinone) sopravvissuto all'attacco di un plantigrado a fine dicembre 2022 mentre passeggiava nella Valle di Comino. "Non appena ho sentito quanto accaduto a quel povero runner ucciso da un orso in Trentino, sia per me che per la mia famiglia si è riaperta una ferita. Penso continuamente a quanto sono stato fortunato e a quanto sia stato a un passo dalla morte. Una morte orribile", ha detto all'Agi. Mentre cercava di scappare dall'animale, Rabbia è riuscito a mandare un audio d'addio alla moglie.

L'aggressione - A fine dicembre, durante una passeggiata con il suo cane, Rabbia è stato aggredito da un'orsa riportando ferite all'addome. È poi rotolato in un dirupo insieme all'animale: un albero ha arrestato la sua corsa, mentre l'orso rotolava alcuni metri più a valle. Tuttavia, il plantigrado si è rialzato e si è diretto nuovamente verso di lui; allora Rabbia gli ha lanciato una pietra, mentre il suo cane gli ringhiava contro. A quel punto, l'animale ha rallentato la sua corsa e il giovane è scappato.

L'audio - Mentre fuggiva, Rabbia è riuscito a mandare un audio alla moglie. Audio che solo ora, dopo l'aggressione e la morte di Andrea Papi, ha scelto di rendere pubblico tramite alcune testate giornalistiche, tra cui Agi e Frosinone Today. "Aiuto, mi ha morso un orso. Forse me la scampo, se no, ti amo! Dà un bacio a Mario (il figlio, ndr). Amo tanto a tutti… Sto a scappà", si sente nel disperato vocale.  

Il racconto - "Apprendere quanto accaduto a Papi ha aggravato la mia ferita psicologica in quanto posso immaginare la paura e il terrore provati da quel povero ragazzo. Non intendo entrare nel merito dei provvedimenti che dovrebbero essere presi in casi come questo, ma posso dire a gran voce che servono urgentemente degli interventi a tutela delle persone e degli orsi", ha aggiunto Rabbia.  

"La mia esperienza è finita diversamente rispetto a quanto accaduto al povero Andrea forse perché sono stato davvero miracolato e a salvarmi è stato il mio cagnolino 'Biondo'. Quell'orso non avrebbe dovuto essere dove stavo passeggiando, e dove ogni giorno passeggiano tante persone. Per questo è importante che il governo prenda in seria considerazione il fatto che l'habitat di questi animali, cambiato per tutta una serie di motivi, non può e non deve essere a un passo dalla civiltà. Gli orsi, che sono una specie rara e non molto diffusa, devono essere dotati di collari o braccialetti elettronici costantemente collegati alle forze dell'ordine. Se l'allarme scatta, vuol dire che il loro girovagare ha superato dei limiti che possono essere pericolosi per gli esseri umani e anche per loro stessi. Gli esseri umani non possono difendersi e difficilmente combattere contro esemplari che arrivano a pesare centinaia di chili. Io ancora non riesco a credere di essere vivo", ha sottolineato.

"Mi sento di esprimere tutta la mia solidarietà ai familiari di Andrea, spero che non ci siano mai più episodi analoghi. Perché la mia paura è che possano ripresentarsi. Io sono stato tacciato di essere un bugiardo, addirittura un truffatore perché in questi casi è più facile denigrare che aprire gli occhi e affrontare un problema che, piaccia o meno, è un grande problema, che oltre che a mettere a repentaglio vite umane, può impedire lo sviluppo turistico di località bellissime. L'orsa che mi ha aggredito aveva fatto la tana fuori dal parco. In un luogo dove non avrebbe dovuto essere e soprattutto dove non c'era alcun avviso di pericolo imminente", ha concluso il 33enne.

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