Gabriele Pignotta arriva al teatro Manzoni di Milano con "Tre uomini e una culla", in scena fino al 23 aprile. Grande successo cinematografico francese di metà Anni 80, con un remake americano, la commedia di Coline Serreau è un riuscitissimo mix di tenerezza e divertimento che approda per la prima volta sui palcoscenici italiani. Fedele alla vicenda originale, lo spettacolo tratta con lievità e brio il ruolo dei padri e i nuovi modelli di famiglia.Con Pignotta, anche regista della commedia e autore dell'adattamento, ci sono Giorgio Lupano e Attilio Fontana. "C'è un mix di comicità e tenerezza e dolcezza date da questa cucciola che arriva a trasformare il mondo di questi tre scapoli impenitenti".
L'operazione di Gabriele Pignotta è stata quella di prendere la commedia della Serreau e metterci qualcosa di suo senza stravolgerla. "E' stato bello raccogliere questo testo e metterci tutte le spezie che amo in una commedia - spiega Pignotta -. Ne è uscita un'operazione che definirei 'deliziosa'". Chi non ricorda i dolci sorrisi che la piccola Marie rivolge dalla culla ai suoi tre papà “improvvisati” nella pellicola francese degli Anni 80? La bimba, piombata improvvisamente nella routine libertina dei tre scapoli incalliti, finirà per conquistarne l’affetto e rivoluzionarne la vita. Il testo tratta l’argomento della paternità con delicatezza e umorismo e la regia di Pignotta sottolinea con maestria alcuni tratti dell’animo umano che ci portano spontaneamente a ridere.
Elemento importante di questa riduzione teatrale è l'ambientazione che Pignotta ha voluto mantenere negli Anni 80 senza trasportare la vicenda ai giorni nostri. "C'è la riproposizione degli Anni 80 in tutto il loro splendore - continua l'attore e regista -, a partire dalla colonna sonora. E' una sorta di juke box che conquista il pubblico. E poi ci sono i vestiti con le spalline, gli stereo, i pantaloni a vita alta... insomma una ricostruzione molto accurata".
Ambientare la vicenda quasi quarant'anni fa significa anche mostrare un modello di uomo non esattamente a proprio agio con la gestione di una neonata. "Questo testo è un segno del tempo - spiega Lupano -, fa pensare a come eravamo e come è evoluta la società".
"Il super potere di questa commedia è la tenerezza - dice Attilio Fontana, che nella commedia è il piacione Jacques -, la bimba che arriva nelle vite di questi tre scapoli che hanno sempre visto la donnaa come terreno di conquista stravolgerà il loro modo di vedere. E' la rivincita del mondo della donna".