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Milano, neonato lasciato nella "Culla per la vita" della Mangiagalli | Il biglietto: "Ciao, mi chiamo Enea"

Il servizio del Policlinico si è attivato alle 11:40 del giorno di Pasqua. Il piccolo pesa circa 2,6 chili ed è in buona salute

Ansa

Un bimbo nato da pochi giorni è stato lasciato il giorno di Pasqua nella "Culla per la vita" della Clinica Mangiagalli, a Milano. Il piccolo pesa circa 2,6 chili ed è in buona salute. Accanto al neonato, una lettera: "Ciao, mi chiamo Enea. Sono nato in ospedale perché la mia mamma voleva essere sicura che era tutto ok e stare insieme il più possibile". A firmarla è la madre, rassicurando che il piccolo "è super sano e tutti gli esami fatti in ospedale sono ok". La donna avrebbe scritto di volergli molto bene, ma di non potersi occupare di lui.

Cos'è la "Culla per la vita" e come funziona  La "Culla per la vita" del Policlinico di Milano è la versione moderna della "ruota degli esposti". La madre in difficoltà, che non può crescere il proprio figlio, lo può lasciare nel totale anonimato affidandolo alle cure dei medici. Per accogliere Enea, la Culla si è attivata alle 11:40 di domenica. "E' una cosa che pochi sanno - commenta Ezio Belleri, direttore generale del Policlinico di Milano - ma in ospedale si può partorire in anonimato, per la sicurezza di mamma e bambino. Inoltre esistono le Culle per la Vita: la nostra si trova all'ingresso della Clinica Mangiagalli e permette di accogliere in totale sicurezza un bimbo che i suoi genitori non possono purtroppo tenere con sé. E' una decisione drammatica, ma la Culla consente di affidare il piccolo a una struttura dove gli sono garantite cure immediate e che preserva l'assoluto anonimato per i genitori".

E' il terzo bimbo lasciato dal 2007  La Culla per la vita del Policlinico di Milano è attiva dal 2007 e quello di Pasqua è il terzo caso registrato. I primi due sono avvenuti nel 2012 e nel 2016: due bimbi maschi, Mario e Giovanni. La Culla è un ambiente protetto e riscaldato ed è strutturata in modo da avvisare immediatamente il personale sanitario: una volta che il bimbo viene accolto al suo interno, un allarme discreto avvisa medici e infermieri della Neonatologia che possono prendersi cura del piccolo entro pochissimi minuti. "Occasioni simili sottolineano come il sistema della Culla per la Vita sia fondamentale - conclude Fabio Mosca, direttore della Neonatologia e della Terapia Intensiva Neonatale del Policlinico di Milano - perché ci permette di accogliere il bimbo e di aiutare la mamma nella sua drammatica scelta, in tutta sicurezza".

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