Il viaggio appena iniziato da Marco De Vincenzo, nuovo direttore creativo di Etro, parte dalle origini della maison per alleggerire e semplificare una tradizione sempre presente. E’ un heritage guardato con occhi nuovi alla ricerca di un’estetica eccentrica ed essenziale.
Divertendosi come un giardiniere con un vecchio libro di botanica, lascia che fiori, uccelli e frutti esotici animino i tessuti come un innesto su una passerella trasformata in pattern psichedelico calpestata da altissimi zoccoli da Aladino.
C’è il passato delle origini mischiato al futuro della sostenibilità nelle borse realizzate con tessuti presi dagli archivi della maison insieme alle modernissime plastiche riciclate, c’è l’expertise del marchio nel cachemire multicolor tinto a mano, nei broccati di denim, nelle righe degradé sulle camicie di cotone.
Un eccentrico aristocratico siciliano dell’Ottocento, dovendo andare a piedi in pellegrinaggio da Palermo fino a Santiago di Compostela, decise di scomporre la distanza che lo separava da quella meta e ricomporla in tanti piccoli cammini nel suo giardino, equipaggiato però di tutto punto, come se avesse dovuto compiere davvero quel percorso.
Con questo spirito Marco De Vincenzo ha pensato a questa collezione; un grande viaggio da fermo in cui l’immaginazione lascia da parte il passato e guarda al presente nella costruzione di un guardaroba fatto di forme asciutte, di pezzi essenziali dalle proporzioni decise, micro o macro, di un decorativismo misto all’essenziale che affonda le sue radici nel più radioso Made in Italy.