Dieta: per perdere peso serve cervello
Il pensiero positivo è alla base di un regime di successo
Per una dieta che abbia successo occorre la collaborazione del cervello. I meccanismi che regolano il meccanismo di fame-sazietà si trovano infatti nell’ipotalamo, una struttura dell’encefalo nella quale risiedono numerosi processi di importanza fondamentale per il funzionamento dell’organismo: basta questo a farci capire che, senza la collaborazione della mente, perdere peso può diventare ancora più difficile. Ci sono però molte cose che possiamo fare per “convincere” il cervello a darci una mano: la prima di tutte è il pensiero positivo.
VIETATO L’AUTOSABOTAGGIO – Ne siamo tutti ben consapevoli: intraprendere un percorso di dimagrimento comporta una certa dose di rinunce di sacrifici. Se però la fatica e lo sforzo diventano un pensiero fisso, il cammino può farsi ancora più difficile. I pensieri negativi come “non ce la farò mai” o “sono condannata a questi odiosi cuscinetti” si trasformano in una zavorra più pesante dei chili di cui ci dobbiamo disfare. Meglio puntare lo sguardo sull’obiettivo: una silhouette più gradevole, il fatto di piacersi guardandosi allo specchio, un migliore stato di salute. Il premio è lì e, con un po’ di impegno, è alla nostra portata, anche se richiede un certo impegno.
PENSIERO POSITIVO vs. NEGATIVO – Ecco alcuni esempi di pensiero negativo che dobbiamo combattere e sostituire con altrettanti di stampo positivo:
- Non ce la farò mai! Vs. Le difficoltà si affrontano giorno per giorno, ma posso farcela
- Comincerò lunedì! Vs. Il momento è adesso!
- Ho sgarrato, che vergogna! Vs. Ho sgarrato, pazienza: oggi starò ancora più attenta!
- Siamo grassi di famiglia, non posso farci niente! Vs. Non siamo schiavi della genetica, basta impegnarsi ancora di più per seguire un giusto stile di vita
- Ho avuto una brutta giornata, mi merito un dolce! Vs. Vorrei un dolce, ma mi consolerò con un bel film al cinema.
LO STRESS È UN NEMICO – Meglio evitare di mettersi a dieta in un periodo in cui siamo troppo stress. La stanchezza e l'ansia sono spesso responsabili della fame nervosa, ma il cibo può dare solo una soddisfazione illusoria. Meglio comprendere le ragioni del nostro disagio e cercare di trovare soddisfazione senza aprire il frigorifero. Un'altra buona regola è evitare di mettersi a tavola quando ci sentiamo troppo stanchi, arrabbiati o tristi: mangeremo più del dovuto senza riuscire a godere davvero il buon sapore del nostro pasto.
BANDO ALLA NOIA – I pomeriggi lunghi e vuoti, i compiti noiosi e poco gratificanti, il senso di solitudine e di frustrazione sono nemici da combattere perché ci spingono a rosicchiare tutto quello che ci capita sotto mano. Se ci capitano momenti così, evitiamo di tenere a portata di mano cibi tentatori come dolciumi e patatine, ma sfoghiamo il nervosismo con qualcosa di sano e di croccante come la verdura cruda o una mela. Il fatto di dover masticare a lungo ogni boccone ci darà comunque una certa soddisfazione. Organizziamo poi qualcosa di interessante e piacevole su cui concentrare l'attenzione e che possa fungere da premio ad attività conclusa.
CHI VA PIANO VA LONTANO– Se abbiamo scelto un regime molto severo, che ci fa dimagrire in fretta ma che ci impone troppi sacrifici, è più probabile che lo sforzo ci porti ad abbandonare tutto il percorso. Una volta raggiunto l’obiettivo, resta poi la difficoltà di conservare il peso forma, senza cadere nella spirale dell’ effetto yoyo. Un regime alimentare equilibrato e non troppo punitivo ha più probabilità di trasformarsi in uno stile di vita da conservare per sempre, in modo stabile.
IN ARMONIA CON SE STESSI – Raggiungere e conservare il peso forma dovrebbe essere una questione di benessere, ovvero di stare bene: non dovrebbe quindi farci soffrire, ma farci raggiungere l’armonia con noi stessi. Per arrivare a questo equilibrio dobbiamo guardare alla nostra linea come a uno stato di buona salute da costruire giorno per giorno, in cui l’alimentazione equilibrata si accompagna a una corretta attività fisica e alla distensione della mente, in un buon rapporto con se stessi e, di conseguenza, con gli altri. Se poi in questo cammino capita un inciampo, come qualche sgarro durante una vacanza o per qualche festività, sarà abbastanza facile correre ai ripari, senza compromettere tutto l’equilibrio che siamo riusciti a stabilire.
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