Dungeons & Dragons: Tower of Doom, tra creature fantasy e battaglie spettacolari
Nel 1994, Capcom prende il gioco di ruolo più famoso della storia e lo trasforma in un avvincente videogame di combattimenti
Molto probabilmente, avrete notato che nei cinema è appena arrivato il film di Dungeons & Dragons, un evento per tutti i patiti del gioco di ruolo più famoso di sempre. È l'occasione perfetta per ricordare quando, nel 1994, Capcom (società famosa per titoli come Street Fighter e Ghosts’n Goblins) si dedicò proprio al gioco firmato da Gary Gigax e Dave Arneson dando vita al videogame di combattimenti Tower of Doom.
A dire il vero Capcom stessa aveva più volte dimostrato di essere molto abile a creare videogame arcade basati su proprietà intellettuali occidentali, basti pensare a esperienze del calibro di Willow, The Punisher o Marvel Superheroes: ciononostante i risultati ottenuti con l'adattamento di Dungeons & Dragons superarono anche le più rosee aspettative.
In Tower of Doom possiamo impersonare quattro eroi (un guerriero, un nano, un'elfa e un chierico) impegnati a trovare ed esplorare la Torre del Destino che dà il titolo all'avventura: si tratta di un misterioso luogo abitato da forze maligne. Per farlo controlleremo i personaggi (da soli o in compagnia degli amici) attraverso una serie di livelli a scorrimento, affrontando orde delle tipiche creature del bestiario di Dungeons & Dragons, ovvero coboldi, orchi, uomini-rettile e qualche immancabile drago.
Ogni personaggio è caratterizzato esattamente come ci si aspetterebbe in un videogame di Dungeons & Dragons, con il guerriero e il nano ottimi per combattere "in prima linea" (e capaci d'incassare un’elevata quantità di danni), il chierico in grado di curare i compagni e la gracile (ma agilissima) elfa capace di lanciare potenti incantesimi come fulmini e palle di fuoco.
Oltre a poter colpire i nemici con singoli colpi o con varie combinazioni, i personaggi possono anche fare affidamento su un inventario (una cosa decisamente atipica per un videogame simile) in cui vengono raccolti oggetti usa-e-getta come pozioni magiche, incantesimi e armi da lancio: questo si traduce in un sistema di controllo a quattro pulsanti decisamente più evoluto rispetto alla media dei videogiochi di questo tipo.
Capcom mette in azione tutta l’esperienza maturata su giochi simili come Knights of the Round o King of the Dragons sfornando uno dei suoi migliori videogame: non solo Tower of Doom risulta infatti un gioco eccellente nell’ambito dei "picchiaduro a scorrimento", ma al tempo stesso riesce a riproporre fedelmente le atmosfere di Dungeons & Dragons, risultando così uno dei migliori adattamenti del gioco di ruolo. Oltre all’ottimo gameplay, infatti, spiccano le eccellenti animazioni e una colonna sonora particolarmente riuscita.
Tra l’altro, Capcom riesce a superare sé stessa due anni dopo con Dungeons & Dragons: Shadow Over Mystara, seguito di Tower of Doom che aggiunge moltissimi elementi come due personaggi aggiuntivi (una ladra e un mago) e mosse speciali per ciascun eroe. Anche la nuova avventura risulta articolata e impegnativa, piena di nuovi nemici e di una grande quantità di finezze e segreti.
Due giochi ottimi che nel tempo sono apparsi su diverse altre piattaforme, a partire da una conversione su Sega Saturn per arrivare ai nostri giorni, quando sono stati raccolti nella raccolta Dungeons & Dragons: Chronicles of Mystara disponibile per diverse piattaforme.
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