storie di moda

Collini Milano 1937. Il fashion di lusso per chi vuole apparire

Carmine Rotondaro reinterpreta lo storico brand meneghino in chiave glamour-massimalista

di Elena Misericordia

Provocatorio, sfrontato, massimalista. Collini Milano, marchio storico della moda, fondato nel 1937 da una famiglia della antica sartoria milanese, aggiorna la propria immagine, vestendosi di audacia e spregiudicatezza. La Maison è stata infatti acquisita nel 2016 da Carmine Rotondaro, manager per eccellenza del lusso italiano, ora owner e creative director del brand. 

Capi iconici di alto pregio artigianale, che si ispirano ad una nuova visione della vita, improntata allo sfarzo e al divertimento, con un tocco glamour graffiante ed irriverente. Parola d’ordine: osare. Con estro, fierezza e stravaganza. L’heritage del passato, che parla attraverso un nutrito archivio di esperienza e passione, viene reinterpretato in chiave contemporanea, in un’ottica di coraggiosa sperimentazione, che affonda le radici in una tradizione di autentica esclusività.

Stile deciso, bold, innovativo, il nuovo Collini utilizza codici comunicativi dirompenti, ispirati ad un concetto di unicità e di contaminazione tra i generi, le silhouette, i materiali e le occasioni d’uso. Abiti, camicie, corsetti, top, gonne e pantaloni, proposti come rivisitazione timeless dei grandi classici. Trame goffrate, stampe sofisticate, spalmature lucide, spalle voluminose, spacchi laterali, drappeggi, glitter e frange luccicanti.

L’estetica attuale di Collini Milano si può riassumere in due grandi guide-lines: unminimal e unapologetic, per donne e uomini del futuro, che amano vestirsi di eccentrica eleganza.

Chi è Carmine Rotondaro? Qual è stato il percorso che ti ha portato ad approdare al mondo della moda?
 
Fin dall'inizio della mia carriera di business e retail consultant, ho svolto attività di consulenza per molti importanti gruppi della moda e del lusso e continuo a farlo tuttora. Ho sempre avuto tuttavia il sogno di sviluppare in prima persona il lato creativo di questa realtà e, quando si è presentata l'opportunità di acquisire lo storico marchio Collini Milano, non ho potuto resistere. Ho sempre visto la moda non solo come qualcosa da godere e apprezzare, ma anche come una potente forma di comunicazione, espressione del carattere e del vissuto di una persona.

Nel 2016 hai acquisito la storica casa di moda Collini Milano, fondata nel 1937 da una famiglia di produttori di abbigliamento di lusso. Qual è il nuovo corso del brand? Come riesci ad equilibrare la tua estetica personale con l’heritage del marchio e, più in generale, a conciliare tradizione e sperimentazione?

Collini Milano è stato fondato nel 1937 come marchio innovativo di pellicce di lusso ed è ben presto diventato uno status symbol per uomini e donne milanesi alla moda. Quando ho acquisito il brand, nel 2016, ero attratto dal suo glorioso passato e desideroso di ripristinare la sua immagine seducente, pur sapendo che le pellicce non sarebbero state la direzione del futuro. Ho quindi deciso di creare una versione moderna di Collini, continuando a rispettare le qualità sperimentali e uniche della storia del marchio. Ho chiamato questo nuovo mood “everyday glamour”: moderno, coraggioso e non apologetico, caratterizzato da materiali, silhouette e combinazioni inaspettate, attraverso le quali le regole del daywear, dell’eveningwear e del gender appaiono sfumate nei loro contorni. Questo riflette anche la mia estetica personale, che potrebbe essere descritta come anticonformista. Raramente ho trovato sul mercato abiti che corrispondessero al mio gusto.  In passato, infatti, ero spesso costretto a saccheggiare il guardaroba della mia fidanzata alla ricerca dei pezzi giusti per costruire i look che avevo in mente per me. Ora, come titolare di un marchio di moda, sono felice di poter finalmente realizzare il guardaroba che ho sempre desiderato.
 
Quali sono le cifre stilistico-distintive delle collezioni Collini-Milano?

Cifra stilistico-distintiva delle nostre collezioni è senz’altro il volume delle spalle, ampio e spesso articolato, studiato per dare una specifica identità alla silhouette. Ad esso si accompagnano volumi importanti sulle maniche e, di contro, un punto vita segnato e femminile, a richiamare la forma geometrica del triangolo. Altro elemento di riconoscibilità risiede nello studio e nella sperimentazione dei tessuti; elemento ridondante nelle trame jacquard è il filo lurex per imprimere ad ogni outfit una connotazione glamour-rock. I colori di punta sono sempre l’oro e l’argento, abbinati alle tinte pop e flash ractive, sia per l’estate che per l’inverno, senza distinzione di stagione.

Lo scorso febbraio, durante la MFW, è stata presentata la collezione FW23/24 “A Declaration of Love”. Quali saranno i capi di punta per la prossima stagione autunno-inverno e quale messaggio hai voluto comunicare?
La collezione FW23/24 “A Declaration of Love” è una dichiarazione d’amore rivolta non solo alla persona che ci accompagna nella vita ma, in senso più ampio, alla vita stessa. Si ispira a Tim Burton per il tema delle stampe sulla seta, dedicato ai fiori morenti, rappresentati nello stato di passaggio dalla vita alla morte e quindi riprodotti in bianco e nero. È una riflessione sulla bellezza in senso assoluto, mantenendo il fuori schema tipico del regista e sceneggiatore statunitense. Il punto di vista è infatti quello di una lente d’ingrandimento poetico-dark. La collezione è stata presentata come una protesta, sfilando attraverso piazza Duomo in modo sovversivo, con la musica rock di sottofondo e un messaggio romantico sui cartelloni. Capi di punta per il prossimo autunno-inverno sono senz’altro i maxi-trench in mikado opaco color mauve. 

Moltissime international celebrieties hanno scelto di indossare i tuoi abiti, tra le quali – solo per citare alcuni nomi – Beyoncé, Halle Berry, Billy Porter, Dove Cameron, Rita Ora, Damiano David, Bob Sinclar e Neymar. Ma come sono la donna e l’uomo Collini ai quali ti rivolgi?

Sono soprattutto persone coraggiose, dirompenti e sicure di sé. Decidono di vestire Collini per dichiarare chi sono davvero, nell’animo e nel cuore.

Non solo moda, dal fashion all’hôtellerie di lusso. Com’è avvenuto questo passaggio?

Mi occupo dello sviluppo del brand Collini a trecentosessanta gradi, quindi anche nel settore dell’hospitality: Collini Rooms, già esistente a Milano e a Mykonos, è in prossima apertura anche a Marrakech.

Nel 2020 è stato inaugurato il flagship store di Milano, in via Santo Spirito, nel quadrilatero della moda, e, nello stesso periodo, anche lo showroom monobrand di Parigi. Altri opening in vista? Progetti e sogni per il futuro del brand?

Entro i prossimi due anni abbiamo in programma due nuove aperture monobrand in Europa e una negli Stati Uniti. Il focus sarà su Collini Milano daywear e prevederà l’introduzione di una o due capsule collection all’anno.