"Il codice appalti è complessivamente una buona riforma, in particolare la parte sulla digitalizzazione, che avevamo richiesto dall'inizio". Così il presidente dell'Anac, Giuseppe Busia, che osserva: "Quello che abbiamo evidenziato come punto critico è la fissazione di alcune soglie, ovvero il 98% delle gare o affidamenti avverranno senza pubblico avviso, quindi senza che le imprese che non sono invitate o che non sono destinatarie dirette dell'affidamento informano che l'amministrazione sta bandendo una gara fino a 5.300.000 euro. Si tratta di tanti soldi sui quali la concorrenza si riduce".