AVEVA 61 ANNI

Morto Rudy Ruzza, bassista degli Statuto

Lutto improvviso per la band, che per festeggiare 40 anni di attività si stava preparando a un tour

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Lutto nel mondo della musica: è morto Rudy Ruzza, bassista della storica band degli Statuto. Sulle pagine social ufficiali del gruppo torinese la notizia è commentata con "non abbiamo parole solo dolore". Il musicista aveva 61 anni, ed era in cura da tempo per una malattia. Faceva parte della band mod dalla fine degli anni Ottanta, quando ha preso il posto di Ezio Bosso.

40 anni degli Statuto -

  La scomparsa di Rudy Ruzza è ancora più amara perchè gli Statuto ques'anno festeggiano 40 anni di carriera. Il musicista aveva da poco registrato al Cap10100 di Torino un disco dal vivo insieme alla band per la celebrazione mentre era in preparazione il tour che li avrebbe portati di nuovo in giro per l'Italia. Il 25 aprile era stata già fissata la prima data a Correggio.

Dal 1989 nella band -

 Ruzza suonava con Gli Statuto dal 1989 con i quali era anche salito sul palco del Festival di Sanremo nel 1992, con il brano "Abbiamo vinto il Festival di Sanremo". Negli anni aveva portato avanti anche altri progetti musicali, ma era sempre tornato nella formazione. Il leader della band, Oskar lo ricorda sulle pagine di Rolling Stones in cui racconta che Rudy arrivò nel gruppo rispondendo a un'inserzione: "Si presentò con i capelli lunghi e il giubbotto in pelle. Noi ci guardammo contrariati, pensando 'Noi siamo mods, non metallari…'". E poi spiega: "Con noi ha condiviso tutti i palchi possibili e immaginabili: dal Festival di Sanremo al Festivalbar, dal Cantagiro a Plaza de la Revolución all’Avana; ha registrato una decina di dischi e sempre con totale dedizione, passione e professionalità".

I messaggi di cordoglio -

  A Torino Rudy Ruzza era molto conosciuto e amato. Sono centinaia i messaggi lasciati dai fan sulla pagina social degli Statuto in queste ore. Il manager del gruppo, Francesco Venuto scrive, sempre su Facebook, a proposito della malattia: "Rudy Ruzza è sempre stato fatalista, e sull'argomento ci abbiamo sempre riso su".