Un happening per addetti ai lavori e appassionati delle due ruote, che ha avuto come protagonista la vera regina del nuovo modo di fare turismo: la e-bike. Ecco cosa cambia con la "pedalata assistita". Con la bici elettrica, pronta a darci una grossa mano per coprire maggiori distanze diminuendo la fatica, in Italia in cicloturismo entra in una fase nuova.
Pedalando verso il futuro -
Le istituzioni mostrano una rinnovata sensibilità, tanto che il nostro Paese ha adottato il suo primo "Piano generale della mobilità ciclistica urbana ed extraurbana 2022-2024". Le risorse destinate dal PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, rappresentano un'occasione storica e da non mancare. La domanda si fa sempre più matura ed esigente e si inserisce in una nicchia di mercato in crescita e che ormai si va clusterizzando. L'offerta italiana continua a strutturarsi con attività "bike friendly" di eccellenza, che progressivamente iniziano ad attrarre anche il target cosiddetto "alto-spendente" a livello internazionale.
Veneto Bike Forum -
236 gli operatori nel Cicloturismo, rappresentanti della Bike Industry, gli albergatori e gli attori istituzionali arrivati da tutta la regione per il Veneto Bike Forum. Il cicloturismo: volano per lo sviluppo del territorio, questo il tema dell'evento organizzato al Centro Culturale San Gaetano che ha visto la partecipazione di oltre 130 hotel, tour operator, agenzie e i digital provider. Il forum, coordinato da Ludovica Casellati, giornalista e founder di Viagginbici.com (magazine del turismo sostenibile) ha visto alternarsi 20 i relatori, tra cui ex ciclisti professionisti del calibro di Filippo Pozzato e Alessandro Furlan. Presenti oltre 60 i giornalisti tra testare nazionali e pubblicazioni di settore. Una due giorni di talk e workshop per operatori e appassionati del mondo bike e soprattutto della e-bike, insostituibile compagna di viaggio per cicloturisti, italiani ed esteri, diventata il volano dell'indotto economico che il settore genera.
La rivoluzione "assistita" -
Una e-bike è una bicicletta a cui sono applicati un motore elettrico, una batteria al litio e una serie di sensori che rilevano all'istante la forza che mettiamo sui pedali e li codificano per una centralina che calibra il sostegno da restituire al ciclista. Quest'ultima funzione è chiamata “pedalata assistita”. La bici a pedalata assistita fornisce un valido supporto all'utente e necessita del movimento sui pedali per farla funzionare, così non toglie alcun piacere di allenamento sportivo a chi decide di rinunciare in parte o in tutto al sostegno del motore, confidando solo sulla forza muscolare delle sue gambe. Tuttavia, l’intervento del motore può essere richiesto in qualsiasi momento, magari per allungare il tragitto o per superare in scioltezza asperità del percorso piuttosto importanti. Le batterie al litio per e-bike con pedalata assistita, se di ottima qualità e di ultima generazione, possono garantire dai 1000 ai 1500 cicli di ricarica completa. Utilizzandole mediamente, in genere prevedono circa 50/60 ricariche all'anno, con un'autonomia complessiva di circa 5 anni. Per percorsi brevi e pianeggianti l'e-bike ideale è quella con una batteria al litio di circa 300Wh. Per affrontare percorsi molto lunghi, invece, abbiamo bisogno di una bici a pedalata assistita con una batteria al litio da almeno 400 o 500 Wh.
I numeri del settore -
Il cicloturismo, in termini monetari, muove ogni anno in Italia quasi 4,6 miliardi di euro: nel Nordest questa cifra sfiorava, nel 2021, gli 1,5 miliardi di euro. Nel biennio 2020-21 quest’area infatti è stata la meta preferita per il 32% dei turisti del settore, turisti che spendono in media circa 115 euro al giorno tra pernottamenti, cibi e bevande, divertimenti e così via. Il settore gode di 600 mln di euro di fondi del Pnrr appositamente destinati e vede gli operatori professionisti profondamente ottimisti se è vero, come indica l’edizione 2022 del rapporto di Banca Ifis sull’Ecosistema della Bicicletta, che 9 imprenditori attivi in questo ambito su 10 scommettono su una ulteriore crescita del cicloturismo.
Dati incoraggianti -
Dati incoraggianti In questo contesto il Veneto è una regione di punta con quasi ottomila chilometri di percorsi ciclabili censiti. Secondo i dati dell’Osservatorio Isnart L’istituto Nazionale di Ricerche Turistiche che fa capo al Sistema Camerale) le presenze di cicloturisti “puri” quelli cioè che basano la loro esperienza sul mezzo come elemento essenziale dell’esperienza di viaggio è cresciuta del +7,3% tra 2022 e 2021 raggiungendo i 9 ,2 milioni di utenti (erano poco più di 4,4 milioni nel 2019). In questo contesto proprio l’anno scorso il Veneto è stata la prima regione del Paese per presenze di cicloturisti con il 19% del totale delle presenze dell’anno e scalando una classifica che nel 2019 vedeva la regione in quinta posizione. Non solo per un turismo di viaggio ma anche per visite sostenibili nelle sue città d’arte.
Veneto verde -
Veneto verde Padova, ad esempio, è la città in Italia con più piste ciclabili in rapporto alla superficie, sono infatti ben 181,7 i chilometri percorribili sulle due ruote visitando tutte le meraviglie dalla città. E le altre città del Veneto, Treviso come Venezia come Verona, Vicenza, ma pure Belluno con i suoi pendii e Rovigo con il parco del Delta del Po e tanto altro ancora, non sono da meno.
Non solo in sella -
"Possiamo dire che i risultati di questo Veneto Bike Forum sono più che lusinghieri" - ha dichiarato Antonio Santocono, presidente della Camera di Commercio di Padova. Sono state centinaia le presenze tra operatori del settore, attori istituzionali e opinion maker, decine gli speaker, attori istituzionali, i rappresentanti dei media. Il cicloturismo italiano ha grandi ambizioni di crescita e questa tipologia di fruitore, pure con tutte le caratteristiche di un movimento che crescendo si diversifica, si caratterizza per una profonda attenzione non solo del territorio che attraversa ma anche della cultura e dell’enogastronomia.