La figlia dodicenne di Alexey Moskalev, il russo condannato a due anni dopo che la ragazzina aveva realizzato a scuola, nella regione di Tusla, disegni contro la guerra in Ucraina, ha scritto una lettera al padre dall'orfanatrofio in cui è stata mandata. "Sappi che vinceremo, che la vittoria sarà nostra, qualunque cosa accada, siamo insieme, siamo una squadra, tu sei il migliore", scrive Masha Moskaleva nella lettera al papà, come riporta la Cnn. Masha, che ha perso la madre anni fa, ha scritto a suo padre, che prima della sentenza di condanna era fuggito dai domiciliari e che poco dopo è stato catturato a Minsk, in Bielorussia, che "va tutto bene per me, ti amo moltissimo e so che non sei colpevole di nulla, io sono sempre per te e tutto ciò che fai è giusto".
Condanna a due anni di carcere in Russia per disegni contro la guerra in Ucraina -
"Spero, no, so che non ti arrenderai, sei forte, siamo forti, possiamo, e pregherò per te e per noi, papà… posso dire che sono orgoglioso di mio padre, - continua la 12enne in questa lettera aperta. - Non voglio scrivere della mia salute e del mio umore, non voglio turbarti, ma ho capito che l'amara verità è meglio della dolce bugia".
Masha conclude la lettera con un segno di pace. Descrivendo suo padre come il suo eroe, gli ha anche promesso: "Ti darò questo ciondolo come la persona più coraggiosa del mondo!".
Nell'aprile 2022, Masha aveva disegnato un'immagine di missili russi lanciati contro una famiglia ucraina e aveva scritto "No alla guerra" e "Gloria all'Ucraina" durante il suo corso di arte. La sua scuola ha successivamente chiamato la polizia, che in seguito si è presentata a casa Moskalev. Quei disegni hanno così cambiato la sorte di padre e figlia: uno in carcere privato della patria potestà, l'altra in orfanotrofio.
Il russo Alexey Moskalev, che era fuggito dai domiciliari la notte prima della sentenza del tribunale di Efremov, sarebbe stato arrestato a Minsk, in Bielorussia, come riferisce il Guardian.
L'uomo è stato condannato a due anni di carcere con l'accusa di aver screditato la Russia e il suo esercito sui social media a causa dei disegni contro la guerra della figlia 12enne e di alcuni post pubblicati sui suoi profili personali.