Ha fatto discutere in questi giorni il caso di Nina Rosa Sorrentino,19enne di Bologna con sindrome di Down esclusa dalla sua scuola dall'esame di Maturità. "Le Iene" hanno deciso di incontrarla per parlarne direttamente con lei: "È stata una delusione - ha detto la ragazza all'inviata del programma di Italia 1, Alice Martinelli - dicono che sono diversa, ma a me piace studiare. I miei professori volevano darmi un attestato e non un vero diploma".
Nina avrebbe avuto la possibilità di scegliere due percorsi differenti per concludere il suo percorso scolastico: uno detto "differenziato", in cui la ragazza avrebbe fatto altre attività mentre i compagni erano in aula, e uno equipollente, in cui invece avrebbe affrontato le stesse discipline dei suoi compagni ma in maniera più semplice. Questa seconda opzione le avrebbe permesso di ottenere il diploma.
La scuola - Nina frequenta il liceo Sabin, indirizzo Scienze Umane: la famiglia aveva già chiesto chiesto agli insegnanti di cambiare il Pei (piano educativo individualizzato) della figlia grazie ai suoi miglioramenti che l'hanno portata dall'avere un ritardo medio a un ritardo lieve. "Abbiamo richiesto il passaggio dal programma differenziato per gli alunni certificati - spiega il padre a "Le Iene" -, a quello personalizzato per obiettivi minimi o equipollenti, che prevede l'ammissione al vero e proprio esame di Maturità, ma il liceo non ha ritenuto di assecondare la richiesta. Secondo il consiglio di classe non avrebbe gli strumenti". Per il liceo è un obiettivo troppo impegnativo e stressante, tanto da generare "senso di frustrazione nella ragazza", è la motivazione della dirigente del liceo. Una decisione che ha spinto la ragazza e la famiglia al ritiro a tre mesi dalla conclusione dell'anno accademico.
La replica della preside - "Si tratta di una montatura vergognosa - è la replica della della preside, intercettata da Alice Martinelli -, la posizione della scuola è già chiarissima: è stata applicata la norma. Verrà fuori il motivo per cui è Nina a rimetterci in questa storia, ma non posso parlare perché c'è una questione di privacy".