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Emergenza siccità, in Toscana stop a rabbocco piscine in estate

L'acqua con cui si riempirà la piscina a fine a maggio dovrà restare la stessa fino a ottobre. Grande preoccupazione dei proprietari degli agriturismi

tgcom24

La Toscana fronteggia l'emergenza siccità ponendo limiti alle piscine. La Regione attraverso l'Acquedotto del Fiora, ha infatti deciso di proibire l'uso di acqua potabile per rabboccare le piscine, da giugno a ottobre. La misura interessa ville, villette e agriturismi e si concentra soprattutto sulle province di Siena e Grosseto, che sono servite dalle condotte in questione. In rivolta i proprietari di agriturismi che vedono la stagione turistica messa a rischio. Ma anche in Trentino Alto Adige si corre ai ripari: stop alla produzione di neve artificiale.  

I proprietari degli agriturismi: "C'è grande preoccupazione"  Cia Siena ha svolto un incontro online con oltre 80 partecipanti proprietari di agriturismi, dove è emersa tutta la preoccupazione "per questa situazione assurda. Il divieto comunicato da Acquedotto del Fiora, 'per salvaguardare la risorsa idrica e garantire il pubblico servizio', è l'unico caso simile in Toscana. Proprio a Siena, la provincia che con 1.200 strutture agrituristiche è la prima in Toscana (5.382 strutture) e in Italia. Molti agriturismi senesi hanno una piscina: circa uno su cinque". "C'è grande preoccupazione - commenta il presidente di Cia Siena, Federico Taddei - perché a oggi non sarà possibile utilizzare l'acqua per le tante strutture in tutto il territorio. Se consideriamo che ogni giorno il ricambio di acqua è dell'1-2%, in quattro mesi, il ricambio è pari a una vasca e mezzo. Questo è il minimo indispensabile per tenere una piscina con acqua pulita e fruibile da parte dei turisti che scelgono la nostra provincia. Ma unico caso, almeno in Toscana, a Siena non sarà possibile. Chiediamo ad Acquedotto del Fiora di rivedere e ripensare questa decisione quanto prima, per permettere di programmare la stagione estiva alle strutture".

L'Alto Adige ferma la neve artificiale  Anche in Alto Adige l'emergenza siccità continua a farsi sentire. Da 18 mesi le precipitazioni sono sotto le medie pluriennali, tanto che il deflusso dell'Adige è ampiamente sotto il livello auspicato. Correndo ai ripari il governatore Arno Kompatscher ha firmato un'ordinanza "contingibile e urgente" per contenere il consumo di acqua. La misura prevede anche uno stop alla produzione di neve artificiale per innevare le piste da sci.  Il presidente della Provincia autonoma nell'ordinanza raccomanda a tutti, e in particolare agli agricoltori e ai proprietari di giardini e parchi, di usare l'acqua in modo parsimonioso. I gestori di acquedotti pubblici sono invitati a prevedere delle turnazioni dei prelievi d'acqua elevati e a informarne gli utenti, tra cui i gestori di piscine e proprietari di grandi parchi. I coltivatori di frutta dovranno usare l'irrigazione antibrina solo in caso di assoluta necessità, ovvero se le temperature dovessero calare così tanto da mettere in serio pericolo il raccolto. Infine, l'ordinanza vieta l'innevamento artificiale. Le piste da sci, in verità, sono ancora in buone condizioni e anche in alta quota con temperature così elevate, come quelle registrate negli ultimi giorni, non è tecnicamente possibile produrre neve artificiale. Dopo Pasqua, comunque, i comprensori sciistici chiuderanno i battenti, pertanto, il divieto di innevamento non andrà ad incidere sull'economia turistica.

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