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Cremona, abbandonato cinque giorni dopo l'adozione: condannati i genitori

Il ragazzo, oggi 26enne, ha deciso di sporgere denuncia mentre stava trascorrendo un periodo in carcere dopo una vita disagiata. Oggi risiede nel Cremonese e ha trovato lavoro

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In provincia di Cremona, due genitori hanno abbandonato il figlio adottivo 5 giorni dopo averlo accolto in casa. Per avergli fatto mancare i mezzi di sussistenza e per essersi sottratti agli obblighi di assistenza la coppia è stata adesso condannata a tre mesi di reclusione e a una provvisionale di 10mila euro. A denunciare i due è stata la vittima, un ragazzo brasiliano di 26 anni, che all'epoca dei fatti ne aveva dieci.

L'incontro con l'avvocato  Il ragazzo dopo una vita disagiata è finito in carcere a Modena per reati minori, piccoli furti. "Non sono alla ricerca di pietà o di commiserazione. Sto scontando la giusta pena, ma per la prima volta, qui in carcere c’è qualcuno che mi ascolta, mi spiega i miei diritti e doveri. L'unica cosa che ho ricevuto dalla famiglia italiana è il cognome". Queste le parole del giovane al quotidiano Il Corriere della Sera. Grazie all'incontro dietro le sbarre con l'avvocato Gianluca Barbiero, che lo ha assistito, il ragazzo ha ottenuto giustizia 16 anni dopo i fatti anche in secondo grado. La sentenza di condanna dei genitori, infatti, è stata confermata dalla Corte d'Appello di Brescia nel 2021. 

Accusarono il bambino di essere violento  Il 30 agosto 2007 i coniugi cremonesi tornarono dal Brasile con in tasca la sentenza di adozione del Tribunale di San Paolo. Il 4 settembre decisero di non adottare più il bambino sostenendo che aveva puntato un coltello al padre adottivo. Nella querela il ragazzo spiegò invece che la madre adottiva lo picchiò con una cintura dopo una lite con il figlio biologico della coppia.

Una vita da vagabondo  Da quel momento, il ragazzino passò di comunità in comunità e nel suo vagabondare a Modena, tra il 2016 e il 2017, commise una serie di reati per i quali è stato condannato a un anno di reclusione. In carcere l'incontro con il legale che lo ha convinto a denunciare la famiglia adottiva. Lo hanno fatto sentire "inadeguato e sbagliato". "Ero solo con loro da cinque giorni, ancora oggi mi chiedo cosa si aspettassero da un bambino di 10 anni", ha confessato il 26enne che adesso è tornato nel Cremonese, dove ha una casa e un lavoro.

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