In una scuola degli Usa, durante una lezione sull'arte del Rinascimento, la preside è stata cacciata per aver mostrato agli alunni immagini di capolavori di Michelangelo, cui la statua del David e l'affresco della Creazione di Adamo della volta della Cappella Sistina. L'immagine della scultura, in particolare, è stata definita di "carattere pornografico". È successo presso la Classical School di Tallahassee, in Florida. Il presidente del consiglio di amministrazione dell'istituto ha offerto alla dirigente scolastica Hope Carrasquilla due opzioni: le dimissioni immediate dalla carica o il licenziamento in tronco. Senza spiegazioni.
Insospettita, la preside si è rivolta alla stampa per denunciare il suo trattamento e ha avanzato il sospetto che la causa fossero proprio le immagini di nudo maschile michelangiolesche mostrate ai ragazzini. Aveva ragione. Hope Carrasquilla, che ha insegnato educazione classica per un decennio, si è poi detta consapevole del fatto che "una volta ogni tanto c'è un genitore che si arrabbia per l'arte rinascimentale".
Barney Bishop, il presidente della Tallahassee Classical School, dove la storia dell'arte è parte obbligatoria del programma didattico, ha ammesso al New York Post che ben tre genitori hanno protestato. In due casi per non essere stati avvisati in anticipo dei contenuti "controversi" della lezione, in un terzo la madre dell'alunno ha accusato la scuola addirittura di "pornografia", dicendosi "sconvolta" che suo figlio "abbia dovuto vedere quelle immagini".
Il mancato avviso di "contenuti controversi" -
Bishop ha detto che, in base al regolamento della scuola, gli insegnanti sono tenuti ad avvisare con due settimane di anticipo eventuali contenuti didattici "controversi". "I diritti dei genitori sono di primaria importanza e questo per tutelare gli interessi di tutte le famiglie", ha detto alla stampa Bishop. Sono "veramente amareggiata", ha commentato la preside e insegnante Carrasquilla, che lavora alla scuola da soli due anni. La Tallahassee Classical School è legata al conservatore Hillsdale College del Michigan. Bishop è un fervido sostenitore delle politiche educative di DeSantis, compresa la campagna contro "l'indottrinamento woke". "I diritti dei genitori sono supremi, e questo significa proteggere gli interessi di tutti i genitori, che siano uno, 10, 20 o 50", ha spiegato Bishop.
"Effetto DeSantis" -
I media statunitensi legano l'episodio a una sorta di "effetto DeSantis", con riferimento esplicito al governatore repubblicano che ha lanciato una crociata per conferire più poteri ai genitori nella gestione dell'educazione scolastica e bandire le lezioni di orientamento sessuale e sull'identità di genere nelle elementari. Una svolta condivisa a livello nazionale dai Repubblicani del Grand Old Party, che ha appena approvato alla Camera un disegno di legge ("censorio", secondo i Democratici) per obbligare le scuole pubbliche a distribuire ai genitori un elenco esaustivo dei libri presenti nelle biblioteche scolastiche.
La cancel culture e i precedenti -
Quanto avvenuto nella capitale della Florida non è il primo caso del genere negli Stati Uniti, dove la cultura in generale, anche nelle università, sta subendo la pericolosa deriva della censura e della cancel culture, anche da sinistra. Nel 2022, ad esempio, i tentativi di proibire alcuni libri nelle scuole e biblioteche pubbliche americane hanno raggiunto livelli record, secondo l'American Library Association, l'Associazione delle biblioteche statunitensi. Stando ai dati, lo scorso anno sono stati messi in discussione oltre 2.500 libri contro 1.858 nel 2021 e "solo" 566 nel 2019. Non sono soltanto i conservatori a sollevare obiezioni (di solito contro contenuti Lgbtq+) ma anche i progressisti. Che ad esempio hanno preso di mira Le avventure di Huckleberry Finn di Mark Twain per il linguaggio "razzista". Arizona, Iowa,Texas, Missouri e Oklahoma hanno già presentato proposte di legge per vietare alcuni libri controversi. Uno scenario che sembra preludere a quello di Fahrenheit 451, il celebre romanzo distopico di Ray Bradbury che ha ispirato il capolavoro cinematografico di François Truffaut.