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Dieselgate: ICCT rileva in Italia 2,6 milioni di auto sospette per strani valori nelle emissioni di NOx  

L'ultimo studio condotto da ICCT fa riemergere l'incubo del dieselgate. Sotto la lente di ingrandimento non solo l'Italia, ma tutti i Paesi dell'Unione Europea e il Regno Unito.

ICCT

L'ICCT, International Council on Clean Transportation, continua il lavoro di analisi che anni fa, nel 2015, mise in ginocchio il gruppo Volkswagen e altri noti Costruttori per i livelli sospetti di emissioni inquinanti e per la presenza di dispositivi di manipolazione delle stesse.

La nuova accusa  Secondo l'organizzazione no-profit, in base ai risultati emersi dopo uno studio fatto sulle emissioni di ossidi d'azoto (NOx) delle auto diesel europee, nel nostro Paese circolano almeno 2,6 milioni di veicoli con livelli sospetti di Nox. Di questi 2,6 milioni, almeno 1,9 milioni di unità presentano livelli di emissioni estremi e dispongono ancora di un dispositivo capace di alterare i valori delle emissioni. I dati che riguardano i Paesi dell’Unione Europea, Regno Unito compreso, rivelano la presenza di 19 milioni di veicoli con emissioni sospette e 13 milioni con emissioni estreme.

ICCT

Su cosa si basa lo studio dell’ICCT  Le analisi sono state fatte su auto con motori diesel Euro 5 ed Euro 6 prodotte prima dell'adozione dei test in condizioni di guida reali (provvedimento ufficializzato nel 2017). Secondo l’ICCT, nel 77% dei test realizzati sono stati rilevati strani valori di emissioni di NOx, risultati che potrebbero far pensare all’utilizzo di un sistema di manipolazione installato sulla vettura. Nel 40% dei test si sono riscontrati valori estremi di emissioni di NOx, percentuale che dimostra la presenza sicura di un dispositivo di manipolazione proibito. Secondo lo studio, più di 200 modelli di veicoli testati hanno messo in evidenza emissioni di NOx elevate, superiori alla soglia definita “sospetta”, mentre 150 modelli hanno dato un riscontro negativo per emissioni superiori alla soglia definita “estrema”. Conclude l’ICCT, che dal 2009 al 2019, sono state vendute in Europa circa 53 milioni di auto diesel certificate Euro 5 ed Euro 6 e la maggior parte di esse è ancora oggi in funzione non rispettando i corretti parametri previsti sulle emissioni di NOx.

Due voci autorevoli spiegano lo studio  Secondo Peter Mock, direttore generale dell'Icct per l'Europa “è difficile contestare quella che è una grande quantità di dati analizzati e di test raccolti da più fonti. Tutti puntano nella stessa direzione. Dopo le sentenze della Corte di giustizia Ue, questi risultati rappresentano un solido insieme di prove per le autorità che devono indagare e potenzialmente intraprendere azioni correttive per affrontare i rischi per la salute posti dalle auto diesel europee che circolano sulle nostre strade". Yoann Bernard, ricercatore senior dell'Icct, è convinto che “i livelli di emissioni riscontrati nei test che offrono un'ampia gamma di dati per stimare la diffusione dei dispositivi di manipolazione vietati. Abbiamo riscontrato che il numero di veicoli che superano la soglia estrema è allarmante e ciò dovrebbe far porre delle domande sulle cause di queste alte emissioni".

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