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Diciottenne ucciso a colpi di pistola a Napoli, il padre: "Il problema non è la città, ma la magistratura"

Il papà di Francesco Pio Maimone a "Controcorrente"

Francesco Pio Maimone aveva un sogno quello di diventare un pizzaiolo. Lo racconta a " Controcorrente" il padre del 18enne ucciso a colpi di pistola, nella notte del 20 marzo, a Napoli nella zona degli chalet di Mergellina. Il suo assassino che ha sparato sulla folla per futili motivi lo avrebbe ucciso per errore. Il padre di Francesco Pio non trova un nesso tra quanto accaduto e la città dove è avvenuta la tragedia e in collegamento Rete 4 dichiara: " Il problema non è Napoli, ma la magistratura". Antonio Maimone se la prende con il sistema giudiziario e con la decisione di rimettere in libertà l'assassino di suo figlio - già precedentemente in carcere per tentato omicidio - per buona condotta. " Forse oggi mio figlio non sarebbe morto", considera il padre del 18enne ucciso. 

Il sogno di Francesco Pio Maimone - "Era un ragazzo dolcissimo e solare come tanti ragazzi della sua età, aveva compiuto 18 anni a settembre". Antonio Maimone descrive Francesco Pio e in diretta a "Controcorrente" parla del sogno di suo figlio. "Era un grande lavoratore e il suo più grande sogno era quello di aprire una pizzeria tutta sua, già aveva iniziato a lavorare al suo obiettivo: stava imparando a fare le pizze", racconta Maimone. Lo conferma anche il migliore amico di Francesco Pio che era con lui la sera della tragedia. "Era un ragazzo buono e, soprattutto, un grande lavoratore: lavorava per diventare pizzaiolo, ma faceva anche i lavori più umili, quelli che molti ragazzi hanno vergogna di fare, lavava i bidoni dell'immondizia". 

La lite per futili motivi - Il 18enne di Quarto (NA) sarebbe stato ucciso al culmine di una lite tra giovani innescata per futili motivi. Ferito gravemente, Francesco Pio è stato trasportato all'ospedale Vecchio Pellegrini, dove però le sue condizioni sono apparse subito disperate. Il presunto killer, un 19enne individuato a Barra nella periferia di Napoli, è accusato di omicidio volontario con l'aggravante mafiosa. Il ragazzo avrebbe aperto il fuoco sulla folla, senza sapere a chi stesse sparando, perché infuriato per una macchia sulle scarpe, nuove e bianche, che qualcuno gli aveva sporcato. 

Gip convalida fermo 19enne  Intanto il 19enne presunto killer resta in carcere: il gip ha infatti convalidato il fermo del giovane e ha emesso nei suoi confronti la misura cautelare del carcere. Inoltre ha ritenuto sussistente l'aggravante mafiosa.

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