"Simbolo della decadenza occidentale". Per questo motivo l'ayatollah Khamenei, guida spiriturale suprema dell'Iran, aveva bandito la cravatta nel Paese. Ma ora, come riporta France 24, imprenditori, liberi professionisti e giovani alla moda di Teheran hanno ricominciato a sfoggiare al collo questo accessorio. "Nella nostra società, indossare una cravatta è come indossare una mascherina prima del Covid-19", ha affermato il titolare di un negozio di abbigliamento della capitale a France 24, ricordando che "la gente per strada ha ancora una visione negativa" di questo indumento.
In Iran cravatta sì, cravatta no -
"Sfortunatamente, noi iraniani ci siamo imposti delle restrizioni strane e inutili - ha aggiunto a France 24 il commerciante -. Ci vorrà del tempo prima che cambi, ma spera che accada". Intanto, il sito di informazione francese pubblica alcune testimonianze di clienti, come quella di un dentista di 27 anni, Mohammad Javad, che entrato, insieme alla madre, nell'esercizio del negoziante intervistato, ha ordinato per la prima volta in assoluto tale accessorio per poter fare bella figura con i suoi suoceri.
Il divieto -
L'Iran ha vietato l'uso della cravatta per gli uomini dopo il rovesciamento del monarca appoggiato dagli Stati Uniti nel 1979 come simbolo della cultura occidentale. Dopo essere scomparse per decenni, le cravatte sono riapparse in alcune vetrine durante l'era del presidente riformista Mohammad Khatami dal 1997 al 2005.
Oggi i ministri, alti funzionari e capi di aziende statali non le indossano e optano per camicie con colletto abbottonato oppure aperto.
Le regole sull'abbigliamento hanno alimentato violenti dibattiti in Iran, in particolare per quanto riguarda le restrizioni imposte alle donne come l'uso obbligatorio del velo islamico. Regole contestate aspramente dopo la morte della curdo-iraniana Mahsa Amini mentre era sotto la custodia della polizia morale a metà settembre per non aver indossato correttamente lo hijab.