Con 233 voti a favore (e nessun contrario) è stata approvata all'unanimità dalla Camera la proposta di legge per istituire una Commissione parlamentare d'inchiesta sulla morte di David Rossi, il capo della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena trovato morto 10 anni fa sotto una finestra del suo ufficio, a Siena. La famiglia ha sempre detto di non credere al suicidio chiedendo di fare luce sulla vicenda.
La figlia: "Fatti molti errori, ora spero emerga la verità" -
"Speriamo che questa possa essere la volta buona e che la verità possa venire fuori, per avere giustizia per David e per tutta la famiglia". Lo ha detto Carolina Orlandi, figlia della vedova di David Rossi, a seguito del via libera della Camera alla proposta di legge che istituisce una nuova commissione parlamentare d'inchiesta sull'ex capo comunicazione di Mps morto il 6 marzo 2013 precipitando dalla finestra del suo ufficio nella sede della banca. "Siamo emozionatissimi perché è passata per la seconda volta all'unanimità, questo dice molto sul lavoro fatto fino ad oggi da chi avrebbe dovuto cercare la verità e che invece ha fatto molti errori", ha aggiunto Carolina Orlandi che già in occasione del decennale della morte di Rossi aveva auspicato l'istituzione di una nuova commissione parlamentare d'inchiesta.
L'appello a "Le Iene" -
Carolina Orlandi aveva appena chiesto giustizia per David Rossi, il "suo secondo padre". La figlia della moglie di Rossi alla trasmissione di Italia 1 aveva lanciato un appello al premier Giorgia Meloni e alla neo segretaria del Pd Elly Schlein. "Dieci anni e 15 giorni fa la mia vita è cambiata per sempre, mi avete vista combattere un po' ovunque per scoprire cosa sia accaduto al mio secondo padre, David Rossi. Io e mia madre non abbiamo avuto scelta. Siamo due donne che chiedono giustizia da 10 anni e oggi la chiedo ad altre due donne. Due donne che hanno i mezzi per poterla garantire".
La vicenda giudiziaria e i punti oscuri -
Ad oggi vi sono già state due archiviazioni come suicidio e una sentenza di primo grado che ha rigettato la richiesta di risarcimento nel processo civile intentato contro la banca. A dieci anni dalla morte di David Rossi, però, restano ancora tanti interrogativi. La sera del 6 marzo 2013 Rossi fu trovato senza vita a terra, in vicolo Monte Pio, la strada sulla quale si affacciava il suo ufficio di Rocca Salimbeni. L'uomo aveva da poco detto alla moglie che stava tornando a casa, dove però non arriverà mai. La procura di Siena aprì un fascicolo per istigazione al suicidio, in modo da poter svolgere le indagini, ma gli accertamenti fin dall'inizio propendono per il gesto volontario. E infatti due inchieste vengono archiviate come suicidio.
Il 19 febbraio, la Guardia di Finanza, su ordine della Procura di Siena, aveva perquisito l'ufficio di Rossi nell'ambito di un'indagine sull'acquisizione della Banca Antonveneta (che non lo vide mai indagato). L'ipotesi che la sua morte si intrecci con le vicende che attraversa all'epoca uno dei principali gruppi bancari italiani prese piede e i riflettori si accesero anche su altri scenari (come la vicenda di presunti festini nella zona di Siena). Dalla prima Commissione parlamentare di inchiesta emerse anche che alcune lesioni sul corpo dell'uomo non erano attribuibili alla caduta dalla finestra.
Il lavoro della Commissione venne poi trasmesso alle procure competenti dando adito a nuovi fascicoli come quello aperto dalla procura di Genova sul sopralluogo dei pm nell'ufficio del manager prima dell'intervento della polizia scientifica. Proprio nei giorni scorsi la procura di Genova ha chiesto l'archiviazione del procedimento per i tre inquirenti ritenendo che nella loro condotta non ci sia stato nessun dolo. Ora, con il via libera arrivato dalla Camera dei deputati, una seconda Commissione parlamentare di inchiesta tornerà ad occuparsi della morte del manager.