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Cospito, il legale: "Ha avuto un problema al cuore, stava per morire"

In seguito alla crisi cardiaca i medici gli hanno somministrato potassio in vena e l'hanno avvertito che, con le carenze alimentari, rischia danni irreversibili. L'anarchico, sempre ricoverato al San Paolo, avrebbe rifiutato di nuovo gli integratori

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Alfredo Cospito ha avuto un problema al cuore e, secondo quanto hanno detto i medici che lo hanno assistito, "stava morendo". L'anarchico ha riferito al medico che lo ha visitato di "aver avvertito un tremore alla mano e di aver avvisato la guardia - dice in un audio il suo legale Flavio Rossi Albertini -. Dopo dieci minuti sono arrivati l'infermiera e il medico urlando e dicendo che avevano visto dal monitoraggio un problema al cuore. Erano molto preoccupati".  Il rischio, hanno aggiunto i medici, è che lo sciopero della fame gli possa provocare danni irreversibili. 

Crisi cardiaca  Su un foglio, si apprende ancora dall'audio dell'avvocato, "c'era il tracciato del cuore con un grosso sbalzo. Poi la situazione è rientrata e si è stabilizzata. Quando ha avuto questa crisi cardiaca, gli è stato somministrato del potassio in vena, con grande preoccupazione da parte dei medici". 

Medici preoccupati  Il vocale dell'audio, che è stato inviato all'avvocato Benedetto Ciccarone, prosegue dicendo che la situazione potrebbe degenerare. "I medici - spiega il legale - gli hanno detto che con le carenze rischia una paralisi per tutta la vita e danni irreversibili potrebbero essere già intervenuti. Ha una situazione motoria un po' ridotta e non è detto che recuperi la mobilità". 

L'udienza il 24 marzo  L'anarchico resta ricoverato nell'ospedale San Paolo di Milano e sembra che venerdì abbia ripreso ad assumere gli integratori, ma li starebbe di nuovo rifiutando. Martedì mattina avrebbe assunto del tè e dell'orzo con 25 bustine di zucchero e qualche sale minerale. L'intenzione dell'anarchico sarebbe di arrivare lucido all'udienza del 24 marzo, quando il tribunale di Sorveglianza di Milano deciderà in merito alla richiesta della difesa del differimento pena, con detenzione domiciliare a casa della sorella, per le sue condizioni di salute. 

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