Un sentimento, tante definizioni

Vacanze all'estero? Ecco come esprimere la felicità ovunque ti trovi

Scopri come condividere quel che senti, che sia un momento con il partner, una vacanza da sogno o un bel successo professionale

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Vacanze, un argomento che piace a tutti e che con l'avvicinarsi della Pasqua e del periodo estivo, è ancor più interessante. Quando si è tranquilli e lontani dallo stress, provare felicità è davvero normale, un sentimento a cui tutti, ciascuno a modo proprio e in tutto il mondo senza distinzioni, aspirano. Attenzione, però, perché descrivere la felicità in modo univoco ovunque ci si trovi non è così semplice. Non solo, infatti, ciascuno ha della felicità un'idea diversa, ma le differenze si riscontrano anche a livello culturale nelle varie parti del mondo, dove usi e costumi hanno influenzato anche il linguaggio.

Lista delle cose da fare esaurita, trolley bello pronto e preparato, biglietti e documenti a portata di mano: le vacanze sono proprio dietro l'angolo. Quando sta per scoccare finalmente l'ora "X" come non provare un senso di assoluta felicità? Un sentimento così positivo e foriero di energia e buoni propositi che accomuna davvero tutti e che vorremmo poter condividere con chiunque si possa incontrare nel nostro viaggio.

Vero è che nelle diverse culture la felicità è associata a elementi diversi: dalle occasioni conviviali, alle giornate di sole, ma anche alla buona musica e a un ambiente accogliente. Ecco quindi, grazie agli esperti di Babbel, piattaforma per l’apprendimento delle lingue che offre lezioni su app e live, le parole e le frasi idiomatiche più curiose e originali legate a questo sentimento in modo da favorire la comprensione reciproca ovunque siamo: d'altra parte, nelle lingue del mondo sono tantissime le espressioni idiomatiche originali che spesso non sono immediatamente comprensibili.

AS COOL AS A CUCUMBER: si tratta di un'espressione idiomatica inglese che può essere tradotta letteralmente come “fresco come un cetriolo”. La frase sarebbe divenuta popolare verso la metà del XVII secolo in seguito alla pubblicazione di una poesia del poeta e drammaturgo inglese John Gay. All’origine di questa espressione la natura dei cetrioli: a prescindere dalla temperatura esterna, la parte interna di quest’ortaggio rimane sempre fresca grazie alla generosa quantità d’acqua in esso contenuta. Da qui, la frase usata spesso in Inghilterra riferita a chi riesce a rimanere felice e a proprio agio nonostante l’atmosfera (magari negativa) che lo circonda.
 

SER FELIZ COMO UNA LOMBRIZ: quando vogliono esprimere la propria gioia, gli spagnoli affermano invece di “essere felici come un lombrico”. Non sembra esserci una tradizione specifica legata a questa espressione, ma pare sia attribuibile alla biologia dei lombrichi, che possono avere fino a dieci cuori. La frase perciò farebbe riferimento a questa particolarità dell’animale, associando la quantità di cuori alla grandezza della felicità che si può provare. Un’altra delle ragioni dietro all'origine della metafora potrebbe essere collegata semplicemente all'assonanza tra le parole “feliz” e “lombriz”.

SICH FREUEN WIE EIN SCHNEEKONIG: i tedeschi per esprimere la propria felicità usano questa espressione, traducibile letteralmente come “gioire come un re della neve”. In realtà, non si riferisce, come si potrebbe pensare, a un misterioso monarca, ma ad un assiduo frequentatore dei giardini di tutta Europa: lo scricciolo. Diversamente da molti altri uccelli canori, questo piccolo volatile non migra verso sud durante l’inverno ed è frequente vederlo cantare e saltellare felice anche nei mesi più freddi. Per questo motivo in Germania viene anche chiamato “re delle nevi” e associato a uno stato di felicità e spensieratezza.

BE LIKE A DOG WITH TWO TAILS: ancora un’espressione inglese, che questa volta si traduce letteralmente come “essere come un cane con due code” e sta a indicare un'estrema felicità e contentezza. Il riferimento, come è facile intuire, è al movimento della coda che i cani utilizzano per esprimere la propria gioia.

AS HAPPY AS LARRY: ecco un modo davvero curioso d'indicare una persona molto felice, in particolare qualcuno che è sempre gioioso anche quando le cose non vanno affatto bene. Il primo riferimento scritto a questa espressione è stato trovato in un'opera di un autore neozelandese del 1875 ed è traducibile letteralmente come "felice come Larry". Ma chi è Larry? Le teorie più accreditate per l'utilizzo di questo nome sono due: la prima fa riferimento al pugile australiano Larry Foley, rimasto sempre imbattuto, mentre la seconda indica come origine la parola "larrikin", termine gergale della Cornovaglia e poi dell'Australia e della Nuova Zelanda per descrivere un combinaguai.

Infine, ancora qualche piccola curiosità dal mondo: in Svezia la parola mys indica un’atmosfera “accogliente” e si usa per descrivere un senso di benessere e gioia in occasioni conviviali e amichevoli. Nella gelida Islanda la felicità è indicata come sólarfrí, una parola associata alle (rare) giornate di sole. Taarab è invece un termine arabo traducibile come “danzare” e indica la felicità che si prova ascoltando una bella melodia, mentre hygge è la chiave della felicità danese, dato che “hygge” è una forma di intimità che evoca benessere e contentezza.