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Vittime Mafia, Mattarella: "L'indifferenza si avvicina alla complicità" | Don Ciotti: "La latitanza di Messina Denaro ne nasconde altre"

Il presidente e fondatore di Libera parla dal corteo in memoria delle vittime innocenti della mafia. Il Capo dello Stato da Casal di Principe: "La mafia è violenza, ma soprattutto viltà"

Fotogallery - La Giornata in memoria delle Vittime della Mafia: corteo a Milano, Mattarella a Casal di Principe

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Per don Luigi Ciotti il significato della cattura di Matteo Messina Denaro "è chiederci" come "questa latitanza nasconda altre latitanze, cioè quella di chi avrebbe dovuto fare di più la propria parte". Lo ha detto il presidente e fondatore di Libera, al corteo in memoria delle vittime innocenti della mafia, partito da corso Venezia a Milano. "Non è possibile che una persona per trent'anni sia latitante", ha aggiunto. Da Casal di Principe il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha sottolineato che "la mafia è violenza ma, anzitutto, viltà". E che "l'indifferenza si avvicina alla complicità". 

" I mafiosi non hanno nessun senso dell'onore né coraggio. Si presentano forti con i deboli. Uccidono persone disarmate, organizzano attentati indiscriminati, non si fermano davanti a donne e a bambini. Si nascondono nell'oscurità", ha aggiunto il Capo dello Stato.

"L'indifferenza si avvicina alla complicità"  "La lotta alle mafie riguarda tutti, ciascuno di noi", ha affermato ancora Mattarella. "Non si può restare indifferenti, non si può dire: non mi riguarda. O si respingono con nettezza i metodi mafiosi o, anche inconsapevolmente, si rischia di diventarne complici. Battere la mafia è possibile. Lo diceva Giovanni Falcone, la mafia non è affatto invincibile. È un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine".

"La lotta alla mafia è una priorità"  La Repubblica Italiana "considera prioritaria la lotta a tutte le mafie", ha ribadito il presidente della Repubblica. "Con leggi e strumenti avanzati, grazie all'impegno di inquirenti e forze dell'ordine, ai quali dobbiamo sempre esprimere la nostra vicinanza e la nostra riconoscenza, sono state disarticolate organizzazioni potenti e minacciose, capi arroganti sono stati assicurati alla giustizia, intere aree sono state liberate dalla oppressione mafiosa".

Don Ciotti: "La giornata nasce dal pianto della mamma di Montinaro"  La Giornata della memoria e dell'impegno per le vittime innocenti delle mafie "nasce grazie a una donna", ha spiegato don Ciotti. "Non scorderò mai il primo anniversario di Capaci, mentre le autorità ricordavano Falcone e Morvillo sentivamo questa donna, il suo pianto, era la colonna sonora. Era la mamma di Antonio Montinaro. A un certo punto lei mi prende e mi dice 'una domanda, ma come mai non dicono mai il nome di mio figlio'. Il primo diritto è essere chiamata per nome". Per questo Libera ogni anno legge dal palco della manifestazione i nomi di tutte le vittime innocenti delle mafie, oltre 1.069 quest'anno.

"L'80% dei familiari delle vittime non conosce la verità"  "È fondamentale ricordare tutte le vittime innocenti della violenza criminale mafiosa", ha osservato il fondatore di Libera. "È una giornata che noi abbiamo fortemente voluto, ma non dobbiamo neanche dimenticarci che l'80% di questi familiari non conosce la verità o ne conosce solo una parte. Eppure le verità passeggiano per le vie della nostra città: c'è chi ha visto, c'è chi sa".

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