Firenze, Nardella sul blitz a Palazzo Vecchio: "Non dovevo reagire così, uniti sulla difesa dell'ambiente"
E aggiunge: "Agli attivisti di 'Ultima Generazione' vorrei dire che la loro frustrazione è più che legittima. Sono padre di tre figli e come tale vorrei lasciare loro un mondo più sostenibile e giusto"
Su Facebook il sindaco di Firenze, Dario Nardella, torna a parlare di come, venerdì 17 marzo, ha bloccato uno dei due attivisti di "Ultima Generazione" che avevano imbrattato di vernice la facciata di Palazzo Vecchio. "Ho usato espressioni forti perché, come molti in Piazza della Signoria, ero allibito e arrabbiato. Da uomo delle istituzioni non avrei dovuto rivolgermi in quel modo nei confronti del ragazzo. Ho agito d'istinto. Come sindaco amo non solo con la testa ma con il cuore Firenze e questa volta è prevalso il cuore, è prevalsa la reazione d'impulso. L'istinto di un padre o madre di famiglia che ha pensato solo a difendere la casa di tutti, Palazzo Vecchio, simbolo della storia e della civiltà di Firenze", ha scritto il primo cittadino.
"Il mio è stato un gesto d'interdizione per bloccare l’azione vandalica e limitare al massimo il danno. Ho vissuto quella violenza come uno sfregio alla nostra storia, alle nostre radici. La bellezza, la cultura, l'arte sono - come del resto la natura - indifese di fronte alla violenza e all'ignoranza. Sono il cuore della nostra esistenza umana, sono ciò che ci rende consapevoli e liberi. Per questo anche la più condivisibile battaglia, come quella sull'emergenza climatica, non può essere condotta attaccando il patrimonio di tutti. Cura del pianeta e cura dell'arte sono due capisaldi della nostra esistenza", ha aggiunto Nardella.
"Agli attivisti di 'Ultima Generazione' vorrei dire che la loro frustrazione è più che legittima. Sono padre di tre figli e come tale vorrei lasciare loro un mondo più sostenibile e giusto. Ma i sindaci e gli amministratori locali sono i primi interlocutori e i primi sostenitori di un cambiamento vero, profondo. Venerdì abbiamo bloccato la protesta ma non abbiamo bloccato il desiderio di proteggere il pianeta che ci ospita. Sono convinto che non servano azioni eclatanti, individuali, divisive, ma battaglie largamente condivise e politiche drastiche dei governi che si possano riflettere nelle città che amiamo e viviamo ogni giorno. È ora di dare concretezza alla difesa dell'ambiente. Noi ci proviamo tutti giorni ma sappiamo che senza l'aiuto di tutti sarà impossibile. Diamoci una mano. Io ci sono, Firenze c'è", ha concluso il sindaco.