AL CONGRESSO DI RIMINI

Cgil, Landini: "Grandi distanze da Meloni, pronti anche allo sciopero" | L'assemblea lo rielegge segretario

"Diversità molto profonde con questo governo. Non siamo d'accordo con la delega fiscale, vogliamo la progressività. Lavoro, aumento dei salari e stop al precariato. E basta con una guerra assurda". 

Il segretario della Cgil Maurizio Landini sottolinea le "distanze da Meloni" il giorno dopo il confronto con il premier e spiega: "Con il governo e con il presidente del Consiglio c'è una diversità molto profonda, molto consistente. Per tutto il sindacato italiano non c'è possibilità di discussione, bisogna avviare una mobilitazione che non esclude alcuno strumento, compreso se necessario lo sciopero". Il leader del sindacato lo ha detto nel suo intervento di chiusura del XIX Congresso della Cgil, a Rimini. L'assemblea lo ha poi confermato segretario generale con il 94,2% dei voti a favore.

Sciopero, verso vertice Cgil-Cisl-Uil -

 Sull'ipotesi sciopero, Landini precisa che "lo vogliamo fare insieme a Cisl e Uil, ne discuteremo con loro, abbiamo già un incontro fissato la prossima settimana". 

"Questo Paese lo vogliamo cambiare, vinceremo la nostra battaglia" -

 Poi lancia un messaggio forte all'esecutivo: "Lo diciamo in modo chiaro al governo, alle forze politiche, alle controparti: noi non ci fermeremo e non accettiamo che sia il lavoro a pagare per tutti. Questo Paese lo vogliamo cambiare più del governo e più delle forze politiche e lo diciamo a Cisl e Uil: lo vogliamo fare insieme a voi e agli altri lavoratori. Non ci fermeremo. La battaglia la vinceremo. Di cosa abbiamo paura, cosa dovremmo perdere? Le pensioni che non abbiamo, la precarietà, il salario che non arriviamo a fine mese? Se non fai nulla, hai perso prima di cominciare". 

"Unità nazionale e autonomia differenziata" -

 E, in relazione alle parole del premier, chiarisce: "Meloni ha ricordato qui il giorno dell'unità nazionale, un valore importante, ma vorrei che se ne ricordasse non solo il 17 marzo, ma il 18, il 20, il 23. E' una contraddizione, come si fa a votare l'autonomia differenziata e poi venire qui il giorno dopo e parlare di unità nazionale". 

"La delega fiscale non ci piace" -

 Sulla delega fiscale, ha ripreso, "noi non siamo assolutamente d'accordo, abbiamo lanciato una piattaforma, per ora non hanno discusso con noi. Il tavolo della trattativa a oggi non c'è e va recuperato, vanno cambiati i principi della riforma fondamentali, va allargata la base imponibile, non solo deve essere progressiva, ma a parità di reddito si deve pagare tutti le stesse tasse, cosa che oggi non succede". 

Sul lavoro, Landini ha auspicato "aumento dei salari, tutelando il potere d'acquisto, la riduzione dell'orario e lo stop alla precarietà". 

"Stop a una guerra assurda" -

 Il leader della Cgil ha poi toccato il tema della guerra, osservando che "si è aperto un processo di riarmo che non ha precedenti", mentre "si taglia sulla spesa sociale. Occorre andare avanti con la battaglia per la pace e per fermare una guerra assurda". 

Landini rieletto segretario -

 Al termine del XIX Congresso  nazionale, l'assemblea della Cgil ha rieletto Landini segretario generale confermandolo alla guida del sindacato per il secondo mandato di quattro anni, con il 94,2% di voti a favore. La proclamazione è stata accompagnata da un lungo applauso della platea. "Vi ringrazio", le sue prime parole.  

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