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Mamma tiktoker contro le insegnanti per i troppi compiti al figlio: "Il mio sfogo è sbagliato, ma lo Stato intervenga"

Dopo essere diventata virale con un video in cui criticava i metodi dei maestri, la donna si scusa a "Pomeriggio Cinque" e lancia la proposta di un "bonus doposcuola"

Dopo essere diventata virale sui social con un video in cui si sfogava contro i professori per i troppi compiti assegnati al figlio, la mamma tiktoker Emma Guiducci interviene a "Pomeriggio Cinque" e si scusa per le modalità con cui ha affrontato la questione. "Da parte mia è doveroso porgere le scuse ai maestri dei miei figli, io parlo di categoria e uso un termine, "schifo", che non va utilizzato e di questo mi spiace", esordisce la donna durante il collegamento con lo studio di Barbara d'Urso, aggiungendo di non essere riuscita a gestire la situazione in maniera corretta.

"Lo sfogo va preso come tale, si tratta di un minuto in cui io tento di allontanarmi da mio figlio, ma anche se fossi andata in bagno il bambino mi avrebbe sentita - prosegue la donna, ponendo l'attenzione sulla serenità dei suoi bambini - C'è uno storico che parla di me, che parla di una mamma attenta e affettuosa. Mi preme sottolineare che io non ce l'avevo nello specifico con i maestri, in quel momento ho perso le staffe, può capitare un momento per la pressione, la stanchezza le responsabilità... Purtroppo avevo tra le mani il telefono e ho fatto il video. Ma non avrei mai immaginato di arrivare a questa situazione e mi dispiace. Ammetto che sia stato eccessivo ".

Sulla questione lo studio di "Pomeriggio Cinque" si divide e la donna prende le distanze da chi sta cercando di decontestualizzare il suo sfogo: "Riconosco di aver sbagliato nelle modalità, ma si sta sorvolando sul problema reale, lo Stato si attivi immediatamente per aiutare i genitori che si trovano in questa situazione". Quindi la mamma tiktoker rilancia: "Perché non viene fatto un bonus doposcuola, si prendono i tanti insegnanti precari che hanno voglia di insegnare e gli diamo questa opportunità? Ma deve essere lo Stato a fare questo".