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Eugenio Finardi presenta il suo progetto "Euphonia Suite"

L'artista, in concerto a Milano il 18 Marzo al Teatro Lirico Gaber, è gradito ospite di Popular

di Giancarlo Bastianelli

© Instagram

A Milano il 18 Marzo al Teatro Lirico Gaber, appuntamento con "Euphonia Suite" nuovo progetto musicale di Eugenio Finardi, che vede a fianco del grande cantautore milanese: Mirko Signorile al pianoforte e Raffaele Casarano al Sassofono. “Euphonia Suite” è un’esperienza sempre diversa, condivisa tra musicisti e pubblico. C’è un canovaccio ma ogni esecuzione è unica, differente da tutte le altre, influenzata dalla location, dal pubblico e dal momento. Ne abbiamo parlato con lo stesso Eugenio Finardi, gradito ospite a "Popular".

Eugenio, con “Euphonia Suite” ti proponi di dare nuova vita alla forma Suite, caduta in disuso dopo i “fasti” del Prog
Sì anche se l'idea in realtà è partita dal concerto a Colonia di Keith Jarrett, disco che contiene varie influenze musicali, non solo jazz, ma anche classiche e contemporanee, che ha anche oggi, a molti anni di distanza, una sua universalità. Personalmente sono nato nel prog ed ho anche "rischiato" di diventare il cantante della Premiata Forneria Marconi, da sempre sono stato aperto a molte influenze musicali. “Euphonia Suite” ha lo scopo di andare oltre la forma canzone, cercando di dare vita ad un progetto originale dove i brani si susseguono senza una precisa forma, in un contesto dove è importante l'improvvisazione, ma anche il dialogo con il pubblico. Questo porta a riproporre le canzoni spesso in una forma completamente diversa, rispetto a quella originale.

Il tuo percorso musicale con i tuoi “compagni di viaggio” Mirko e Raffaele parte da lontano
Il progetto è il frutto di dieci anni di evoluzione e collaborazione con loro. Abbiamo trovato un’intesa magica che si è affinata anno dopo anno. Tutta la mia carriera è stata contraddistinta da un forte interplay con i musicisti, basti pensare alla sezione ritmica degli anni '70, con Hugh Bullen al basso e Walter Calloni alla batteria che dopo l'esperienza con me, lavorarono con Battisti nel celeberrimo "La batteria, il contrabbasso eccetera", ma anche negli album di Ivan Graziani. Succesivamente lavorai con un sezione ritmica altrettanto valida, formata da Stefano Cerri al basso e Mauro Spina alla batteria.

Il tuo interesse per Jarrett dimostra che il pianista di Alletown influenza anche persone distanti musicalmente da lui
Jarrett è stato un grande innovatore in campo musicale, lo vidi per la prima volta nei primissimi anni '70 in un concerto negli Stati Uniti, con il gruppo di Miles Davis e già da quel momento capii la sua genialità. Fu uno de migliori concerti che ebbi l’opportunità di vedere in quel periodo, rimasi come folgorato sulla via di Damasco.

Un'emozione particolare per te suonare a Milano al Teatro Lirico
Certamente, è un teatro dove come ascoltatore ho avuto modo di assistere a concerti di mitici gruppi del prog inglese come Jethro Tull e Yes. Dopo la sua riapertura non avevo ancora avuto occasione di suonare in questa magnifica location e sono molto emozionato; amo molto suonare in spazi dove è possibile dare vita ad un interscambio di energie tra me e le persone.

Dopo Milano il progetto “Euphonia suite” sarà presentato anche il 22 Marzo a Roma all'Auditorium Parco della Musica, il 23 Marzo al Bravo Caffè di Bologna e a Torino del 19 Aprile al Teatro Colosseo.