"Il Covid è sul punto di diventare come un'influenza stagionale". È quanto afferma l'Oms. I casi in Italia, nella settimana 10-16 marzo 2023, sono stati 23.730, con una variazione di -1,1% rispetto alla settimana precedente (quando erano stati 23.988). I decessi sono stati invece 212 (contro i 216 della settimana precedente). In totale sono stati eseguiti 452.747 tamponi. Il tasso di positività è al 5,2% (+0,2% negli ultimi 7 giorni) secondo i dati del bollettino settimanale diffuso dal ministero della Salute.
Bertolaso: per la prima volta dal febbraio 2020 vuote le terapie intensive in Lombardia -
In Lombardia "per la prima volta, dal 20 febbraio 2020, oggi venerdì 17 marzo, nessun letto di terapia intensiva risulta occupato da pazienti che hanno contratto il virus". Lo ha annunciato l'assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso alla vigilia della Giornata per la commemorazione delle vittime del Covid. "È sicuramente merito della campagna vaccinale, che ci ha permesso di tornare alla vita, ma anche il segno - ha aggiunto - che sono migliorate anche le cure contro questo maledetto virus, che consentono di evitare che i pazienti colpiti finiscano in terapia intensiva".
L'incidenza settimanale dei casi è sostanzialmente stabile, con 38 casi ogni 100mila abitanti, contro i 41 dei 7 giorni precedenti. Lo indica il monitoraggio di Istituto Superiore di Sanità e ministero della Salute. In leggero calo l'indice di trasmissibilità: l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è sceso allo 0,94 dallo 0,97, sotto la soglia epidemica, stabile all'1% anche il tasso di occupazione dei posti letto nei reparti di terapia intensiva; in lieve diminuzione il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale, dal 4,7% registrato il 9 marzo al 4,3% del 16 marzo. Nell’ultima settimana ci sono stati 23.730 nuovi casi e 212 decessi.
Quattro regioni a rischio alto -
Sono aumentate da due a quattro in una settimana le Regioni classificate a rischio alto a causa di molteplici allerta di resilienza; nove sono a rischio moderato, otto sono classificate a rischio basso, 15 riportano almeno un'allerta di resilienza e 7 riportano molteplici allerta. Sono indicate a rischio alto Emilia Romagna, Liguria, Piemonte e Toscana; sono a rischio moderato Basilicata, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, la provincia autonoma di Trento, Puglia, Sardegna, Umbria e Veneto. Si rilevano infine molteplici allerta di resilienza in Emilia Romagna, Liguria, Piemonte, Puglia, Sardegna, Toscana e Umbria.