In Francia non si fermano le polemiche per la contestata riforma delle pensioni. Dopo la decisione del governo di avvalersi dell'articolo 49.3 della Costituzione, che permette di evitare il dibattito parlamentare, ecco cosa possono fare i partiti all'Assemblea Nazionale per contrastare la legge. Un primo strumento è il ricorso alla mozione di sfiducia: nelle prossime 24 ore le opposizioni, infatti, avranno il diritto di presentare mozioni di censura. L'esecutivo, tuttavia, ha poche possibilità di essere sconfitto sulla fiducia. Contro la riforma, che prevede l'innalzamento progressivo dell'età pensionistica da 62 a 64 anni, da gennaio sono scese in piazza migliaia di persone.
Una seconda e più complicata possibilità è il ricorso al referendum di iniziativa condivisa, uno strumento che prevede una consultazione popolare il cui iter non è semplice.
L'opposizione canta la Marsigliese e grida dimissioni -
La decisione di Macron è stata presa dopo i forti dubbi di una maggioranza certa che potesse avallare il testo. All'ingresso della premier Elizabeth Borne all'Assemblea nazionale i deputati dell'opposizione hanno intonato la Marsigliese in segno di protesta, esponendo cartelli con la scritta "No ai 64 anni". La seduta è stata sospesa per consentire di riportare l'ordine in aula. La Borne ha poi annunciato il ricorso alla fiducia, ma è stata costretta a interrompersi più volte per le grida "dimissioni, dimissioni, dimissioni", i fischi e il canto ininterrotto dell'inno francese.
"L'Eliseo non è un parco per i capricci del presidente Macron" -
Duro il commento del leader socialista Oliver Faure che ha attaccato: "Quando un presidente non ha una maggioranza nel Paese, non ha una maggioranza all'Assemblea Nazionale, deve ritirare il suo progetto. L'Eliseo non è un parco per accogliere i capricci del presidente".
Ventiquattro ore per le mozioni di censura Nelle prossime 24 ore le opposizioni avranno il diritto di presentare mozioni di censura. Il voto sulle mozioni - che saranno "trasversali" visto che Marine Le Pen ha già annunciato che voterà anche le mozioni della sinistra - è in programma per lunedì. Il governo ha poche possibilità di essere sconfitto sulla fiducia, a meno che non votino contro il governo anche dei deputati Républicains o centristi.
Le Pen: "Colpo di mano democratico" -
La capogruppo del Rassemblement National all'Assemblea Nazionale di Parigi, Marine Le Pen, denuncia "un colpo di mano democratico", dopo la decisione di Emmanuel Macron di ricorrere alla questione di fiducia, con il contestato articolo 49 comma 3 della Costituzione francese, per adottare la riforma. Parlando ai giornalisti riuniti all'Assemblea Nazionale, Le Pen ha chiesto le dimissioni della premier Elisabeth Borne e ha annunciato che presenterà una mozione di sfiducia contro il governo, ma che è disposta a votare anche quelle della sinistra pur di raggiungere l'obiettivo.
I sindacati si mobilitano -
I sindacati hanno annunciato nuove mobilitazioni. Intanto una manifestazione con oltre 1.500 studenti è stata organizzata a Parigi ed è arrivata nei pressi del Parlamento dove è stato disposto un ingente numero di forze di sicurezza. I manifestanti hanno intonato cori contro Emmanuel Macron e contro la riforma: "Ehi Manu, Manu, 49.3 o no, la tua riforma non la vogliamo" o "L'assemblea può votare, la strada lo ritirerà". Alla manifestazione presenti i rappresentanti di diverse organizzazioni giovanili, sindacati studenteschi e organizzazioni politiche a cui si sono uniti i lavoratori (ferrovieri, raffinerie, ecc.).
Scontri con la polizia in place de la Concorde, 200 fermi -
La polizia è intervenuta in place de la Concorde, a Parigi, dove i manifestanti erano affluiti a migliaia per protestare contro la riforma delle pensioni. Le forze dell'ordine hanno effettuato una serie di cariche per spingere i manifestanti a sgomberare la piazza. La polizia ha fatto uso di idranti per allontanare la folla, che occupava il centro della piazza e che aveva acceso diversi fumogeni dopo aver dato fuoco a materiale di cantiere trovato poco lontano. Almeno 200 sono le persone fermate dalla polizia.