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2022: anno record per gli investimenti nelle energie da fonti rinnovabili

I numeri elaborati dall’ultimo rapporto dell’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (Irena) e della Climate Policy Initiative (Cpi) restituiscono un record d'investimenti nel settore

Ansa

Il 2022 appena consegnato agli archivi potrebbe essere stato l’anno dell'interruttore verso la transizione ecologica, ma ora serve accelerare. I numeri elaborati dall’ultimo rapporto dell’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (Irena) e della Climate Policy Initiative (Cpi) restituiscono un record di investimenti nel settore: complessivamente 1.300 miliardi di dollari. Si tratta di un aumento del 19% sul 2021 e del 50% rispetto al 2019, l’anno pre-covid.

I soli investimenti in rinnovabili hanno raggiunto i 500 miliardi l’anno scorso, ma rappresentano il 40% dell’ammontare annuo che sarebbe necessario dal 2021 al 2030 per contrastare l’aumento medio di temperatura di un grado e mezzo prospettato dall’agenzia internazionale per le rinnovabili. Ma Irena e Climate Policy evidenziano che per supportare al meglio la transizione energetica, è necessario che più fondi vengano destinati a tecnologie meno mature e ad altri settori oltre all’elettricità, come il riscaldamento, il raffreddamento e l’integrazione di sistemi.  Nel 2020 il fotovoltaico ha catalizzato da solo il 43% degli investimenti in rinnovabili, seguito dal 35% di eolico su terraferma e il 12% in mare.

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Poi c'è un tema geografico. Altro elemento da contrastare è la distanza e disparità esistente tra diverse regioni del mondo. In riferimento al 2020 il 70% della popolazione globale, principalmente residente in paesi in via di sviluppo, ha ricevuto solo il 15% degli investimenti totali in rinnovabili. Ad esempio l’Africa Sub Sahariana ha ricevuto tra il 2000 e il 2020 meno dell’1,5% degli investimenti globali e prendendo a riferimento il 2021 come area geografica ha visto stanziamenti 127 volte inferiori all’Europa e 179 volte meno che il Nord America. Sulla base di questi numeri il rapporto chiede una più forte collaborazione internazionale, compreso un sostanziale aumento dei flussi finanziari dal Nord del mondo al Sud del mondo, mantenendoli equi. Ultimo dato evidenziato, ma non meno importante. Dopo una breve parentesi dovuta al Covid19, gli investimenti in combustibili fossili sono tornati ad aumentare in 51 paesi. Circa 750 miliardi di dollari ogni anno che gradualmente dovrebbero scivolare verso fonti sostenibili. 

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