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Case green dal 2030, cosa prevede la direttiva approvata dal Pe

La discussa svolta dell'Europa sulle emissioni degli edifici pubblici e privati ambisce alla ristrutturazione dell'intero parco immobiliare europeo per renderlo più sostenibile. Ecco le linee generali

Case green entro il 2030, ovvero nuove a emissioni zero. E per tutte le altre requisiti più stringenti di efficienza. La discussa svolta dell'Europa sulle emissioni degli edifici pubblici e privati ambisce alla ristrutturazione dell'intero parco immobiliare europeo per renderlo più sostenibile. La battaglia nell'arena Ue è ancora tutta aperta e, dopo il via libera del Parlamento europeo, i negoziati tra le istituzioni comunitarie sono ora pronti a prendere il via. Ecco i principali elementi di confronto a partire dal testo licenziato dagli eurodeputati con 343 voti favorevoli, 216 voti contrari e 78 astenuti.

Immobili residenziali già esistenti- Entro il primo gennaio 2030 tutti gli immobili residenziali dovranno rientrare nella classe energetica E. Tre anni più tardi sarà obbligatorio passare alla classe D. Una promozione che richiede un taglio dei consumi energetici di circa il 25%, con interventi come cappotto termico, sostituzione degli infissi, nuove caldaie a condensazione, pannelli solari. Per arrivare alle emissioni zero al 2050.

Edifici nuovi -  Dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2028. Per quelli di proprietà o gestione pubblica la scadenza è fissata al 2026.

Sanzioni - Toccherebbe ai singoli governi decidere quali sanzioni applicare, oltre all'automatica perdita di valore degli immobili non a norma.

Esenzioni - Ogni Paese può esentare fino al 22% del totale degli immobili. Dagli interventi sono esclusi i monumenti, le case di vacanza (formalmente, abitate meno di 4 mesi l'anno), i palazzi storici ufficialmente protetti, le chiese e gli altri edifici di culto. Ma anche le abitazioni indipendenti con una superficie inferiore a 50 metri quadrati.

Classificazione degli immobili - Per prendere in considerazione le differenti situazioni di partenza tra i Ventisette, nella classificazione di efficienza energetica - che va dalla lettera A alla G - la classe G dovrà corrispondere al 15% degli edifici con le prestazioni energetiche peggiori in ogni Stato membro

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