Svolta sul caso della detenuta italiana suicida in cella a Parigi, la 32enne Gilda Ammendola. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine. La donna, originaria di Portici (Napoli), incensurata e madre di una bambina di 8 anni, era stata arrestata lo scorso 21 gennaio. Lo stesso giorno era stata trovata impiccata in carcere. I pm di piazzale Clodio indagano per istigazione al suicidio e avrebbero disposto l'autopsia sul corpo. Si sospetta anche che la donna possa aver subito una violenza. I familiari non conoscono il motivo del suo arresto e per fare chiarezza sulla vicenda si sono rivolti a un avvocato.
L'esame autoptico dovrebbe svolgersi la prossima settimana a Napoli dove, nel frattempo, è stata trasferita la salma. La procura di Roma ha avviato una indagine alla luce di un esposto presentato dai familiari della 30enne, assistiti dall'avvocato Domenico Scarpone, col quale chiedono di fare chiarezza su quanto avvenuto nel penitenziario di Fleyry-Merogis a Parigi.
"Siamo in attesa che venga eseguito l'esame autoptico la prossima settimana come ha disposto la Procura di Roma al quale parteciperà chiaramente anche un consulente di parte. Prima di quel momento non c'à nulla di nuovo", ha detto all'agenzia Ansa l'avvocato.