Ritorno all’Origine del gusto
La filosofia di cucina dello chef stellato Maurizio Serva pone al centro materie prime, produttori e sapori antichi della tradizione
Il territorio, i suoi frutti, il susseguirsi delle stagioni
Portare il turismo gastronomico nella città di Terni, rendendo “ d’autore” l’identità della cultura del Cibo e della materia prima locale. È questa la sfida del ristorante Origine nel cuore di Terni, guidato dallo chef stellato Maurizio Serva, insieme al figlio Amedeo e alle sapienti mani dello chef resident Luigi Ficca.
Un nuovo food concept e una nuova esperienza di cucina territoriale d’autore dell’Umbria, dove a vincere è l’elevata qualità dei prodotti locali e la capacità di valorizzarli in modo creativo e originale. Un modo per sviluppare consapevolezza su un territorio, fare cultura gastronomica e regalare agli ospiti esperienze e ricordi di gusto.
L’Umbria e il suo nuovo fermento gastronomico
In Umbria si respira oramai una nuova aria, alla crescente ricerca e richiesta di gusto, di tradizione ma soprattutto di identità e qualità del cibo. Ed è proprio in questo panorama fertile che si inserisce Origine. La nuova proposta gastronomica ha dato vita a un progetto di ricerca dei produttori locali, delle ricette della tradizione e dei sapori più antichi a volte legati a particolari ricorrenze o momenti del calendario laico o religioso ternano.
Una lettura nuova della tradizione culinaria, riproposta in una chiave più sperimentale e autentica, ma sempre fortemente ben salda e ancorata all’origine del piatto riproposto o della materia prima utilizzata.
Terni è una di quelle destinazioni spesso immaginate come gite fuori porta per assaporare l’identità culinaria territoriale dei boschi, delle campagne, dei corsi d’acqua di questo lembo ricco di biodiversità e tradizione tra Umbria e Lazio, ma che invece Maurizio e Amedeo Serva hanno fortemente voluto realizzare nel pieno centro storico della città di Terni.
Il nuovo concept di Origine
“ La nostra – spiega Chef Maurizio Serva – è un’idea concreta di buona ristorazione, curata nel dettaglio, con attenzione a selezionare solo grandi materie prime in termini di qualità. Una cucina soprattutto non pretenziosa, che ha lo scopo di inserirsi nel panorama gastronomico locale a piccoli passi ma in modo significativo.”
Quella di Origine è soprattutto una cucina accessibile e comprensibile a tutti, con un focus che ruota intorno all’idea di ritornare all’origine del gusto e all’utilizzo della materia prima della tradizione, senza forzature e senza sovrastrutture, ma con l’eleganza e il guizzo creativo di uno Chef del calibro di Maurizio Serva che, con lo Chef Luigi Ficca, ha avuto il merito di riportare a tavola gli ingredienti più poveri del territorio, esaltandone il gusto con maestria.
Un progetto pensato anche per la comunità, che si pone tra gli obiettivi anche quello di far crescere il turismo enogastronomico in città. Spazio quindi ad allevatori locali, contadini e piccoli fornitori del ternano, con serate a tema che coinvolgono a livello multisensoriale i commensali e percorsi tematici dedicati a un ingrediente, a una tipologia di piatto, a un luogo del territorio. Il risultato è un sorprendente racconto a tavola dell’identità culturale locale.
Eleganza e contemporaneità a braccetto con la tradizione
Aperto solo a cena, è un piccolo vicoletto nel cuore di Terni che nasconde l’ambiente elegante, estremamente giovane ed accogliente di Origine, in cui la sala viene supervisionata da Amedeo Serva. Un’atmosfera che regala agli ospiti momenti rilassanti e piacevoli, per trascorrere un’esperienza di alta ristorazione in modo informale e avvicinare anche un pubblico più giovane alla ristorazione di qualità. Il percorso inizia dall’aperitivo, con i cocktails preparati al momento che portano gli ospiti nel mondo della mixology.
Il menu di Origine
Frutto dall’estro concettuale di Maurizio Serva e Luigi Ficca, il menu alla carta e quello degustazione variano spesso, in modo da poter sfruttare al meglio il territorio e i suoi frutti durante il susseguirsi delle stagioni.
Non mancano mai erbe aromatiche e spontanee raccolte dallo stesso Chef nei boschi e nelle campagne della zona, così come le carni da cortile (memorabile il coniglio alla cacciatora) e quelle più ancestrali di questo territorio, come il piccione accostato al tipico panpepato ternano o il cinghiale trasformato in una divertente crocchetta.
La pasta è rigorosamente fatta in casa (da menzionare i Tortellini di lepre con brodo di mirtilli e porcini o la Pappardella al forno con ragù di papera), così come fatti a mano sono il pane e i dolci, anche questi pensati e realizzati ispirandosi ai territori circostanti e alle tradizioni locali.
La proposta della cantina è ricca e dinamica, ed integra alle più classiche etichette italiane anche vini naturali, piccoli produttori e novità del mercato.
Di Indira Fassioni
SU TGCOM24