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Enzo Jannacci, per lui una serata evento tra canzoni e racconti | Il figlio Paolo: "Ricordarlo è un bagaglio di emozioni"

Paolo Jannacci ed Enzo Gentile, autori del libro "Enzo Jannacci - Ecco tutto qui", il 9 marzo saranno di scena a Fasano nell'ambito del "Sudestival"

di Massimo Longoni

© Ufficio stampa

Paolo Jannacci ed Enzo Gentile portano al pubblico le canzoni e la vita di Enzo Jannacci. L'occasione è una serata evento in onore del grande cantautore scomparso dieci anni fa che si terrà il 9 marzo al Teatro Kennedy di Fasano nell'ambito della 23esima edizione del "Sudestival". Jannacci e Gentile, partendo dal loro libro appena uscito, "Enzo Jannacci - Ecco tutto qui", ricorderanno tra aneddoti e canzoni, il grande Enzo. "Sarà uno spettacolo-presentazione del libro - spiega Paolo Jannacci a Tgcom24 -. Ci saranno parole e canzoni. Racconteremo e ci racconteremo". 

Dieci anni senza Enzo Jannacci possono essere un'enormità. Per fortuna c'è chi può mantenere viva la sua memoria, non solo con le sue canzoni, ma anche con i tanti racconti di una vita piena come quella del "medico e artista" protagonista di una fase culturale milanese probabilmente irripetibile. Nel decimo anniversario della sua scomparsa, la 23esima edizione del Sudestival celebra l'opera di un artista che ha abitato la terra di confine tra musica e cinema con uno spettacolo-concerto. La testimonianza della sua carriera si realizza nell’incontro con suo figlio Paolo, stretto collaboratore dai concerti allo studio di registrazione, e con Enzo Gentile, giornalista e critico musicale che lo ha conosciuto e con cui ha lavorato.

Come avete costruito la serata?

Come nel libro cercheremo di essere abbastanza ordinati e andremo per decadi. Partiremo da papà negli Anni 50 e 60, facendo delle canzoni simbolo che hanno caratterizzato l'immaginario collettivo di quei periodi, raccontando quello che è successo. La cosa interessante è che nel racconto che va a spiegare un po' di aneddoti raccontati nel libro andremo anche a rispondere a qualche domanda del pubblico.

Cosa significa per te portare in giro la musica e il ricordo di tuo papà?

E' un bel bagaglio di emozioni, di responsabilità ma anche di felicità. Fa bene a me e ai ragazzi del quartetto che hanno condiviso le proprie vite musicali con lui. E' bello anche suonare i suoi brani che avevamo riarrangiato per uno spettacolo intitolato "The Best" da cui era stato tratto anche un dvd. 

Con il passare del tempo c'è qualcosa di tuo padre che ritrovi in te e che magari qualche anno fa non avevi notato?  

Cercare di ridere tanto, di prendere i guai per il collo e cercare di riderci addosso. Era una cosa che facevo con lui e che avevo smesso di fare, essendomi un po' rintanato nella malinconia. Adesso ho cercato di riappropriarmene. 

Hai altri progetti per il prossimo futuro?

Il 3 giugno a Milano, al teatro Arcimboldi, nel giorno del compleanno di papà, ci sarà "Jannacciami!". Saremo sul palco in tanti per ricordarlo. Musicisti, amici come Paolo Rossi, Elio, J-Ax e tanti altri. Un concerto per abbracciare Milano e tutti quelli che vogliono bene a papà.