Allerta alta a Taiwan, che teme un "ingresso improvviso" delle forze armate cinesi in aree vicine al suo territorio. Il ministro della Difesa Chiu Kuo-cheng ha detto in Parlamento che il forte aumento della spesa militare cinese per il 2023 indica che Pechino si sta "preparando all'uso della forza se necessario" per conquistare l'isola. Domenica, all'avvio della sessione annuale del Congresso nazionale del popolo, Pechino ha presentato il bilancio 2023, comprensivo di una spesa militare di 1.560 miliardi di yuan (quasi 230 miliardi di dollari), in rialzo del 7,2% e al ritmo più veloce degli ultimi 4 anni.
"Sembra che l'altra parte si stia preparando all'uso della forza, se necessario, in futuro", ha aggiunto il ministro, spiegando che le future visite di alto livello di dignitari stranieri potrebbero essere un possibile catalizzatore per sferrare un'invasione. "Penso che stiano aspettando una buona ragione per inviare truppe, come visite di alto livello da altri Paesi a Taiwan o attivati troppo frequenti tra i nostri militari e quelli di altri Paesi", ha osservato ancora Chiu.
Secco il commento della portavoce del ministero degli Esteri cinese Mao Ning, espresso durante il briefing quotidiano a Pechino: "Taiwan fa parte della Cina e quindi Taiwan non ha un ministro della Difesa". Entrambe le sponde dello Stretto di Taiwan "sono territorio cinese e la Cina adotterà tutte le misure ferme e risolute per salvaguardare la propria sovranità e integrità territoriale", ha concluso la portavoce.