Parma

Mercanteinfiera: antiquariato al top e mostre intriganti

Torna a Fiere di Parma dal 4 al 12 marzo, l’appuntamento internazionale di antiquariato, design d’autore e collezionismo vintage

L’Italia che nei primi del Novecento combatteva con rachitismo e tubercolosi preferiva offrire le immagini di corpi gloriosi e statuari. Uomini forti, anzi fortissimi, che seppero riscattare la condizione di immigrati italiani poveri e malaticci, diventando negli USA glorie di muscoli e coraggio. Sono loro i protagonisti delle collaterali che aprono la 27ma edizione di Mercanteinfiera, appuntamento internazionale di antiquariato, design storico e collezionismo vintage di Fiere di Parma in programma dal 4 al 12 marzo.  

A Mercanteinfiera sono in mostra 1.000 espositori distribuiti in quattro padiglioni su una superficie espositiva di 45 mila mq. Grande ritorno dei buyer stranieri e italiani, in totale un popolo di circa 5000 tra interior designer, architetti e operatori di settore. Risultati non casuali quelli di Mercanteinfiera, frutto di una strategia di lungo respiro che ha saputo rinnovarsi, rispondere alle nuove tendenze del gusto, rendendo oggi il salone attrattivo per diversi pubblici, giovani inclusi.

“Fortissimi. La vita come un ring” – La mostra è realizzata in collaborazione con Massimo Cutò, è un tuffo nella storia di tre emigranti e un esule impavidi tanto nei bicipiti quanto nell’animo.  Bruno Sammartino, l’abruzzese che fece impazzire per 188 serate gli spettatori del Madison Square Garden a New York conquistando l’appellativo di The living legend. Per 4.040 giorni fu re assoluto “del quadrato” che lasciò a 52 anni.  Il meticcio Leone Jacovacci, uno dei migliori pesi medi del suo tempo che nel 1928 a Roma conquistò il titolo europeo - che il regime fascista dell’epoca poi gli tolse - ai danni del milanesissimo Bosisio. E ancora la vita del pugile friulano Primo Carnera, un omone di 120 chili e 197 centimetri (soprannominato “la montagna che cammina”) la cui stazza gli permise di arrivare fino ad Hollywood e, infine, quella del triestino Nino Benvenuti, eletto nel 1960 miglior pugile dei Giochi di Roma davanti a Muhammad Alì. Elegante sia dentro al ring sia in smoking, il suo stile di combattimento venne paragonato ad un’opera d’arte.  In esposizione i “ferri del mestiere”, come guantoni, punchball, sacchi di sabbia, maschere e cimeli vari (ad es. la cintura di campione del mondo conquistata in America dal wrestler Bruno Sammartino). A ricreare l’atmosfera, invece, il manifesto del film “La strada” di Fellini con Anthony Quinn nel ruolo del forzuto ambulante Zampanò e i grandi poster di Maciste, eroe muscolare del cinema muto.

“Onda su onda: alle radici della navigazione” – L’esposizione è curata da Emanuele Seghetti e realizzata con il Museo Barca Lariana, intende far rivivere al pubblico di Mercante la storia di alcune delle più suggestive imbarcazioni costruite sul lago di Como. In mostra barche storiche legate a storie d’amore, a vicende di intrepidi piloti e a intriganti misteri carbonari.  Sarà infatti esposta la barca di Silvio Pellico, che amava contemplare il lago dai giardini di Villa Balbianello discutendo di Italia e di rivoluzione, dove poi fu sentito da una guardia asburgica e scattò il carcere; infine il ferro di prua e il timone decorato della Gondola di Villa Carlotta, la dimora più iconica del Lario, gondola utilizzata dalla stessa principessa Carlotta e dal marito, duca Giorgio II di Sassonia Meiningen. A completare l’esposizione una serie di prestigiosi motori come il potentissimo entrobordo Chrysler Riva, lo storico fuoribordo Soriano e Vigentini Ciuicì, avveniristico motore elettrico degli anni 60. Non mancheranno oggetti d’epoca legati alla nautica come antichi parabordi, giubbotti salvagenti, estintori, mezzi marinai e remi delle gloriose società canottieri medaglie d’oro e d’argento a Londra 1948 e Melbourne 1956. 

Il mitico “pezzo unico” - Resta il pezzo unico la vera cifra distintiva di Mercanteinfiera, uno spazio che altera i confini stessi della storia dell’arte affiancando a un Cristo Benedicente del XVI sec di Bernardino Luini un quadro di Sonia Delaunay (la famosa artista ucraina che rivoluzionò l’arte del Novecento con la forza del colore), a pantofole papali in filo d’oro o nature morte di Octaviano Montfort, una farmacia da viaggio dei primi del ‘900.Negli spazi del salone si trova il modernariato, quella serie di oggetti che sembrano essere stati abbandonati dal flusso della vita come vecchie bambole di inizio ‘900 o suggestivi album di fotografie a carillon. Il design d'autore, ovvero mobili e complementi per la casa che vanno dal secondo Dopoguerra fino agli anni Ottanta firmati da designer universalmente riconosciuti come “maestri”: Gio Ponti, Gaetano Pesce, Franco Albini, Iosa Ghini, Joe Colombo e Vico Magistretti solo per citarne alcuni. Poi la storia dell’arte, cinque secoli di stile e del gusto cui si affianca da sempre l’archeologia, trasformando il salone di Fiere di Parma nella patria del cross collecting: un collezionismo eclettico, che ignora le classificazioni a favore di un accostamento inedito e audace tra opere ed oggetti. 

Gioielli e orologi - A sfilare nei quattro padiglioni del polo fieristico, infine, gioielli anche antichi, le grandi firme dell’orologeria da collezione (Rolex, Audemars Piguet, Vacheron Constantin, Patek Philippe, Hublot) e tutto l’arsenale seduttivo della moda d’antan: elegante e sostenibile che nessuna donna considererebbe mai superflua. La ventisettesima edizione di Mercanteinfiera segna il ritorno della auto d’epoca a Fiere di Parma: dal 4 al 5 marzo 2023, in concomitanza con Mercanteinfiera arriva Automotoretrò lo storico appuntamento che, da Torino, sbarca a Parma riunendo collezionisti, professionisti, espositori e appassionati di vetture d’epoca. 

Per maggiori informazioni: www.mercanteinfiera.it