A RISCHIO IL POSTO DI LAVORO

Protesta nel Sulcis Iglesiente: operai in cima a una ciminiera e presidi

Protesta dei lavoratori della Portovesme srl contro il caro energia: l'aumento dei costi mette a rischio l'operatività dell'azienda e i posti di lavoro dei 1.300 addetti

© Tgcom24

Protesta nel Sulcis, dove quattro lavoratori della Portovesme srl sono asserragliati su una ciminiera a 100 metri di altezza. La clamorosa protesta è scattata contro il caro energia, che mette a rischio la continuità operativa dell'azienda e conseguentemente il posto di lavoro delle circa 1.300 persone impiegate. Intanto da lunedì i lavoratori degli appalti sono in assemblea permanente con un presidio nel piazzale della Portovesme srl, dove sono state anche piazzate alcune tende.

"Questo non è un colpo di testa ma un'azione a sostegno delle vertenze e delle iniziative messe in atto sino a ora dalle Rsu e dai sindacati" della Portovesme srl, spiegano i lavoratori. A questo punto, dicono, "abbiamo la necessità di avere un incontro urgente al ministero per aprire un confronto nazionale con tutti gli interlocutori seduti allo stesso tavolo e trovare una soluzione subito sul fronte energia. Non bastano le rassicurazioni, ma per farci scendere servono impegni seri e forti".

I quattro sottolineano quindi che "tutte le iniziative pacifiche che abbiamo intrapreso non hanno portato nessun risultato. È un anno e mezzo che stiamo subendo questa crisi e gradualmente la società, senza una soluzione sul fronte del prezzo dell'energia, sta limitando i reparti marcia: non possiamo più aspettare e attendere le promesse che finora non hanno portato a niente".

Rispetto agli impegni "presi un mese fa", continuano i lavoratori della Portovesme srl, a oggi "non ci sono risposte e l'azienda sta incrementando la riduzione degli impianti. Noi riconosciamo che vi è una crisi energetica, ma occorre trovare un prezzo consono per l'energia e scongiurare la fermata. Ci sono già i lavoratori interinali che nel giro di un mese saranno a casa senza coperture", e il settore dei lavoratori degli appalti "non riesce neppure a dare l'anticipazione della Cig": senza ammortizzatori sociali, spiegano i lavoratori, "è una condizione alquanto difficile per tutti".

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