FOTO24 VIDEO24 2

Iulm, si inaugura l'anno accademico: laurea magistrale honoris causa a Claudio Magris

Martedì 28 febbraio al critico letterario e scrittore sarà conferita la laurea in Traduzione specialistica e interpretariato di conferenza

Ansa

Martedì 28 febbraio alle 11 si terrà la Cerimonia d'inaugurazione del 54° Anno Accademico dell’Università IULM nell’Auditorium di IULM 6 (via Carlo Bo, 7). Nell’occasione sarà conferita la Laurea Magistrale Honoris Causa in Traduzione specialistica e interpretariato di conferenza al professor Claudio Magris, critico e storico della letteratura e della cultura, germanista, romanziere, autore di teatro, editorialista, traduttore, educatore, promotore culturale, un vero intellettuale "umanista" che sconfina con originalità e maestria in molteplici generi di scrittura.

Sarà conferita la Laurea Magistrale Honoris Causa in Traduzione specialistica e interpretariato di conferenza al professor Claudio Magris "vero intellettuale umanista, maestro di aperture interdisciplinari, di sconfinamenti, di intercultura".

Dalla motivazione della Laurea Honoris Causa al professor Magris: "La sua associazione a numerose e prestigiose Accademie italiane e straniere, i tanti premi e riconoscimenti ricevuti e le Lauree ad Honorem attribuitegli da università di tutto il mondo (da Strasburgo a Copenaghen, da Paris Nanterre a Lima, da Barcellona a Berlino e a Regensburg e, ultima, l’Università di Parma nel 2019) testimoniano dell’influenza e del rilievo internazionale dei suoi studi e della sua scrittura, che si collocano senz’altro ai più alti livelli della cultura planetaria di questo nostro tempo".

La sua produzione letteraria, che predilige i generi narrativi e civili del romanzo e del teatro, e la sua riflessione saggistica, dedicata a un'ininterrotta lettura della condizione umana nella contemporaneità, annoverano ormai oltre cinquanta libri, tradotti in tante lingue del mondo. La sua attività di critico e storico della cultura letteraria, iniziata con Il mito asburgico nella letteratura austriaca moderna (1963), costituisce un percorso miliare nella critica e nella storia dell’intera letteratura mitteleuropea e si espande e prolifera in preziosi e numerosissimi saggi sulle opere di Ibsen, Jacobsen, Canetti, Rilke, Svevo, Kafka, Doderer, Bernhard, Hesse, Roth, Singer, solo per citarne alcuni.

Illuminanti sono le sue riflessioni sull’antropologia e sulla storia quotidiana del presente, proposte per decenni attraverso gli articoli e gli editoriali pubblicati sul Corriere della Sera e su altre riviste e giornali europei.
Claudio Magris è sempre stato un accurato e vigile osservatore della qualità fragile della civiltà europea e della materia concreta dell’esistenza umana, nel vivo di un passaggio d’epoca tra i più complessi, tormentati e affascinanti che l’umanità abbia mai avuto in sorte di attraversare.

Il professor Magris insegna, inoltre, che la traduzione è un compito che costringe a stare in un’area intermedia instabile fra le lingue e le culture, un’area nella quale si fa continuamente esperienza della realtà dell’altro e dell’incontro con l’altro.


Questo intellettuale di fama mondiale è un maestro di aperture interdisciplinari, di sconfinamenti, di intercultura. Non c’è territorio della coscienza europea che non sia stato al centro delle sue riflessioni e della sua multiforme rappresentazione letteraria, nella quale ci invita a confrontarci con la crisi dei grandi sistemi di valori, ma anche con la nostra voglia di riscatto, con la non disillusa e caparbia volontà e speranza di cambiare e ordinare la realtà. Quella di Magris è un’identità plurale e la sua scrittura prismatica ne rispecchia tutta la ricchezza e l’articolazione, facendone dono e patrimonio per tutti.

Espandi