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Boss evaso a Nuoro, aveva le chiavi del cortile: caccia ai complici

Emergono nuovi dettagli sulla rocambolesca fuga del 39enne Marco Raduano, esponente della mala foggiana. Il 39enne aveva studiato i "punti deboli" della struttura

Marco Raduano, il boss evaso dal carcere Badu 'e Carros di Nuoro, era in possesso delle chiavi per uscire dal reparto di massima sicurezza e raggiungere il cortile della struttura. È quanto emerge dalle indagini sulla fuga rocambolesca del 39 pugliese, esponente della mala foggiana, che stava scontando una pena a 19 anni di reclusione. È scattata la caccia a complici e fiancheggiatori in tutta la provincia, con controlli rafforzati in tutti i porti e gli aeroporti della Sardegna.

Raduano avrebbe studiato la sua evasione nei minimi particolari, individuando i "punti deboli" della casa circondariale. Ha osservato i turni di guardia e sfruttato a proprio vantaggio le "carenze di organico" segnalate dai sindacati. Dopodiché ha atteso il momento propizio e si è dato alla fuga.

Le chiavi per il cortile e la fuga  Resta da capire come il 39enne sia riuscito a procurarsi le chiavi per uscire dal reparto di Alta Sicurezza e arrivare al muro di cinta, annodare numerose lenzuola e calarsi di sotto dal punto più alto (circa cinque metri). Di sicuro Raduano sapeva dove erano custodite le chiavi del portone blindato e ha avuto il tempo di provare prima di trovare quella giusta. Dopo la fuga, le cui immagini sono diventate virali sul web, c'è un "buco" di due ore in cui la sorveglianza non si è accorta di nulla. L'evasione è avvenuta infatti intorno alle 17 di venerdì, mentre l'allarme è stato dato alle 19.

Due inchieste  Sull'evasione sono state aperte due inchieste: una della Procura di Nuoro, l'altra del ministero. Gli inquirenti hanno avviato indagini anche in Puglia. La Direzione distrettuale antimafia di Bari, che indaga sulla mafia foggiana, ha avviato accertamenti su eventuali complici. Oltre che in Sardegna, sono stati organizzati posti di blocco anche nella zona del Gargano, la roccaforte del clan capeggiato da Raduano, al vertice degli scissionisti della criminalità organizzata di Vieste. La conformazione impervia di molti siti del Gargano vengono spesso utilizzati come rifugio dai latitanti.

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