"Ero un imprenditore, ora faccio il rider a Roma". A raccontare la sua storia a "Controcorrente" è Giuseppe: 60 anni, per vent'anni titolare d'azienda: "La mia società arrivava a fatturare due miliardi l'anno - ha spiegato -, avevo quindici operai. Tutti i risparmi li ho usati per pagare i debiti della società e oggi non ho nessun debito. Se non avessi avuto la famiglia, oggi probabilmente sarei per strada. Alla mia età nessuno offre lavoro, ci ho provato ma nessuno ha voluto assumermi".
Dopo il fallimento ha deciso di tornare a lavorare nel settore delle consegne a domicilio. "Era l'unica cosa che la piazza mi offriva - ha raccontato -, ho deciso di accettare per volontà e dignità". Alle sei del pomeriggio inizia il suo turno lavorativo: "Si tratta di un lavoro abbastanza stancante - ammette, prima di mettersi in viaggio per una nuova consegna - "Con la mia esperienza posso arrivare a guadagnare 2500 euro lordi". Per Giuseppe, essere un rider: "è un lavoro onesto e, anche se umile, lo rispetto per quello che è".